Acquacoltura allo Stagnone, il consigliere Nuccio chiede l’accesso agli atti

redazione

Acquacoltura allo Stagnone, il consigliere Nuccio chiede l’accesso agli atti

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giovedì 21 Febbraio 2019 - 09:23

Il progetto di acquacoltura allo Stagnone sta dividendo l’opinione pubblica. Come abbiamo anticipato sulla nostra testata (qui il link), sono in tanti a evidenziare riserve e perplessità su tale iniziativa, presentata nei giorni scorsi dall’amministrazione comunale con alcuni comunicati stampa e oggetto di un intervento del sindaco Alberto Di Girolamo nel corso del convegno “Acquafarm” tenutosi nei giorni scorsi a Pordenone.

La vicenda è stata trattata ieri nella seduta del Consiglio comunale di Marsala. In particolare, il consigliere del gruppo misto Daniele Nuccio ha presentato una richiesta di accesso agli in merito al progetto “ACQUA. Sal”, comprensiva di documentazione relativa ai soggetti proponenti, di valutazione di compatibilità del progetto con il piano di gestione zone SIC e ZPS e con il regolamento della Riserva e, infine, la Valutazione di Incidenza Ambientale, preannunciando che gli atti saranno trasmessi anche alla Commissione Territorio e Ambiente qualora l’amministrazione non l’avesse già fatto. Al contempo, Nuccio bacchetta il sindaco per non avere sentito “la necessità di condividere con la Città e con il Consiglio Comunale un’iniziativa che rischia di compromettere il delicato equilibrio della Laguna dello Stagnone, nella spasmodica necessità di dimostrare di essere in grado di attingere a fondi comunitari”.

“Se da un lato – scrive Nuccio – l’opera di ricerca di finanziamenti europei è cosa certamente importante in termini di sviluppo, nell’operare determinate scelte credo sia assolutamente essenziale provare ad avere una visione chiara sulla pianificazione del territorio e le conseguenze che ogni progetto può comportare. Da alcuni stralci di progetto che ho avuto modo di visionare alcune saline verrebbero riconvertite in impianti di piscicoltura e per la produzione di “no food” (alghe, micro-alghe, fanghi), prodotti per il benessere e la bellezza. Il delicato equilibrio della Laguna impone un’attenzione particolare, considerando che tali attività rischierebbero di avere un impatto ambientale devastante, come già accaduto in passato nel nostro territorio con altre analoghe attività. Così come temo che i tanti richiami alla valorizzazione e la conservazione del Patrimonio che rappresenta lo Stagnone per la Città di Marsala, possano essere nient’altro che lo specchietto per le allodole finalizzato ad aprire la strada al mero business. Lo Stagnone necessita di interventi strutturali atti a favorire l’ossigenazione delle acque, limitare l’aumento della salinità che può compromettere l’esistenza della fauna e della flora ivi presente; così come interventi in termini di gestione della Riserva, preso atto dell’infelice condizione prossima al dissesto finanziario che caratterizza l’ex Provincia di Trapani, oggi Libero Consorzio, ente di gestione e controllo”.

Sull’argomento sono intervenuti ieri a Sala delle Lapidi anche Michele Gandolfo e il presidente Enzo Sturiano, che hanno chiesto chiarezza sul progetto. Tra i banchi della giunta, il vicesindaco Agostino Licari, che ha assicurato che il progetto è stato concepito nel rispetto delle regole e che è stato realizzato assieme alla facoltà di biologia marina dell’Università di Trapani.

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