La nomina del portavoce del gruppo consiliare dei grillini è stata annunciata il 5 ottobre scorso. Il consigliere comunale dei 5 stelle, 60 anni, laureato in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni, ha lavorato nella polizia di Stato come ispettore e si è congedato da commissario. Nel 2012 si era candidato nel movimento politico ABC, ma non era riuscito ad entrare all’interno dell’Aula Falcone-Borsellino. Attualmente fa parte della IV commissione consiliare competente in materia di ambiente.
È il più anziano tra i consiglieri comunali della maggioranza pentastellata. C’è qualcosa che ha imparato dai suoi colleghi più giovani in questi due anni di mandato?
Sicuramente sì. Il fatto di essere stato nominato capogruppo dopo quasi due anni e mezzo per me è stato favorevole, in quanto mi ha permesso di apprendere come farlo dai giovani. Quindi, il fatto che ci siano stati dei capigruppo prima di me, mi ha consentito di vedere come operavano e in alcuni casi pure degli errori che sono stati commessi. Ciò ha comportato che abbiamo subito delle critiche. Dagli errori si impara, chiaramente.
Qual è la critica che le ha fatto sentire un maggior peso?
Quando si è detto che “Tanto noi siamo maggioranza e non abbiamo bisogno di voi”. Questo è errato. Chiaramente con la minoranza bisogna mostrare la volontà di collaborare perché alla fine l’interesse è la città.
Nel suo primo intervento da capogruppo in Aula Consiglio ha affermato la necessità di continuare a collaborare, in linea con quanto sostenuto dai suoi predecessori, con l’opposizione.
Assolutamente, sì. Questo l’ho voluto esprimere. Lo ha dimostrato particolarmente il capogruppo che mi ha preceduto, Noemi Scibilia, che ha operato bene. La stessa cosa voglio fare pure io: mantenere buoni rapporti. Può capitare che ci siano dei disguidi, ma poi vanno chiariti. Bisogna confrontarsi, avere un’apertura. Teniamo conto che anche lì (nella minoranza n.d.r.) ci sono degli “anziani”, già ex consiglieri comunali. Quindi, penso che abbiano l’esperienza. Poi, sta a noi valutare se è giusta o sbagliata quella proposta che portano avanti.
Ci sono dei punti di contatto che potete raggiungere con la minoranza su alcuni temi fondamentali per la città?
Sicuramente, sì. Diciamo che già quando un consigliere partecipa alle commissioni ha modo di esprimere la contrarietà o se è favorevole a un determinato argomento. Quindi, ragionando si può giungere ad un compromesso positivo, sempre nell’interesse dei cittadini.
Con l’elezione di Noemi Scibilia presidente della seconda commissione, il Movimento 5 Stelle porta tre donne a rivestire questo ruolo. Quindi affida loro importanti cariche.
Assolutamente, sì. Io le confesso che sono contento perché la donna rispetto all’uomo, non so come mai, ha un qualcosina in più. Poi, vedo che sono delle ragazze preparate. E non è vero che la giovane età dimostra che non si è preparati. Io ho potuto costatare che i giovani, come i consiglieri Francesco Viola e Noemi Scibilia, hanno lavorato bene. Quindi, penso che anche gli adulti possono imparare dai giovani. Magari possiamo apprendere dai loro suggerimenti.
L’ambiente è diventato uno dei temi scottanti dell’autunno. È un vostro cavallo di battaglia. Ciò significa che procederete su questa linea politica per i prossimi anni di mandato?
Assolutamente, sì. Come ben saprà c’è in scadenza l’appalto ad Energetikambiente. Tempo addietro ho presentato un’interrogazione per quanto riguarda i disservizi circa la raccolta dei rifiuti che, purtroppo, si verificavano ad Alcamo. Sono state applicate delle penali. Purtroppo i disservizi continuano. Noi cercheremo di fare in modo che questi disservizi vengano eliminati con maggiori controlli. Bisogna assolutamente aumentare la percentuale della differenziata. Poi, c’è stato un Consiglio comunale aperto per quanto riguarda la realizzazione di un impianto di biometano. Già alla Regione si è avviato questo iter e sembra che la stessa sia favorevole. Noi vogliamo assolutamente impedire che ciò accada perché, chiaramente, a 2 kilometri da Alcamo, in una zona dove già esiste una discarica post mortem, c’è perdita di percolato, quindi è pericoloso. Hanno dichiarato (Asja Ambiente S.P.A. n.d.r.) nella loro proposta che utilizzeranno quella discarica. Assolutamente, non esiste questa cosa. E tante altre cose. Quindi, è molto pericoloso perché all’interno di questo impianto si potrebbero verificare pure botulini etc…perché ad alte temperature non riescono a bruciarli. Ricordiamoci che Calatafimi, nel 2009, aveva in progetto un impianto per conferire tutto il compost. Quindi, la differenziata aveva un senso. Ma se ad Alcamo si differenzia e poi si utilizza questo impianto sarebbe un controsenso, oltre al fatto che ci preoccupa che tutta l’immondizia della zona di Palermo, che non viene differenziata, possa venire qua. Teniamo conto che in altri posti questi impianti sono di 45 mila tonnellate. Qua si parla di 120 mila tonnellate più 25 mila tonnellate di foraggio. Ci sorge il dubbio: dove andranno a finire le ceneri? Andranno a finire chiaramente nelle discariche. Ma ciò non toglie che qualcuno potrebbe anche buttare queste polveri nei terreni e foraggiare alberi per utilizzare quell’impianto. Quindi, è pericoloso per la salute. Dunque, si è fatto un comitato di cittadini e si sta facendo una petizione online, c’è pure la petizione in piazza (Ciullo n.d.r.). I cittadini sembra che siano sensibili. Chiaramente, dobbiamo essere anche noi ad informarli.
Lei è un ex ispettore della polizia di Stato. A suo parere, la città di Alcamo è preparata sul tema della sicurezza?
Intanto, le forze di polizia hanno dei problemi. C’è carenza di organico. Abbiamo un Commissariato che è stato ridotto ai minimi termini. Sappiamo benissimo che, purtroppo, ad Alcamo continua ad esserci lo spaccio, la coltivazione di marjuana, e si consuma molta cocaina. Quindi, ci vorrebbero maggiori controlli. Ripeto, il problema è il personale. Per quanto riguarda i vigili urbani, in particolare, c’è personale con 18-24 ore. Chi inizia, fa un atto di polizia giudiziaria. In teoria, non può interrompere il lavoro. Ci sono delle scadenze, come i verbali che vanno convalidati entro le 48 ore. Quindi, un rapporto va fatto subito. Hanno delle serie difficoltà. Ma l’amministrazione sta cercando di risolvere questo problema, tentando di stabilizzare il personale. Significa che su 390 precari, 300 avrebbero diritto a partecipare al concorso.
Qual è il suo bilancio sulla sua esperienza come consigliere comunale? E quello sull’operato dell’amministrazione quasi a metà mandato?
Sull’amministrazione comunale ritengo che sia positivo, perché abbiamo fatto tante cose. Ora si parla addirittura del DUP 2019-2021. Stiamo cercando, in pratica, di anticiparlo, in modo tale che per l’anno successivo abbiamo tutto pronto per programmare gli investimenti. Poi, nello specifico, in IV commissione abbiamo lavorato tanto e continueremo a lavorare. La prima cosa che abbiamo affrontato è stato un problema veramente grave per la città perché da 20 anni subiva il problema della crisi idrica. Abbiamo fatto un regolamento per il trasporto dell’acqua. Sappiamo benissimo che quando un cittadino aveva bisogno di acqua potabile telefonava al bottino, ma purtroppo il regolamento non prevedeva che potesse approvvigionarsi. Quindi, telefonando ai camionisti gli veniva data l’acqua dei pozzi privati. L’autorizzazione era per l’uso idrico non potabile. Con il nostro regolamento, finalmente, i cittadini possono avere l’acqua potabile che è un diritto che vale per tutti. Non è assolutamente vero che c’è meno acqua, visto che i camionisti che prelevano dal bottino. Lo ha dimostrato il nostro assessore (Vito Lombardo n.d.r.) spiegando le percentuali. Ora, tra l’altro, siamo in punto di arrivo per quanto riguarda il bypass che si sta facendo per riuscire ad avere l’acqua da Cannizzaro. Non voglio anticipare molto, perché bisogna andarci cautamente, ma sono convinto che i giorni si ridurranno di molto. Dobbiamo dipendere il meno possibile dalla società Siciliacque. Purtroppo, ha delle continue rotture e quindi ci vanno di mezzo i cittadini.
Linda Ferrara