Funerali di Aldo Magnato, Padre Ponte: “L’Arte avvicina a Dio”. Il fratello Giorgio: “Nessun amministratore, siete stati coerenti”

redazione

Funerali di Aldo Magnato, Padre Ponte: “L’Arte avvicina a Dio”. Il fratello Giorgio: “Nessun amministratore, siete stati coerenti”

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giovedì 02 Agosto 2018 - 12:15

Si sono tenuti ieri pomeriggio, in una Chiesa Madre gremita di amici e colma di affetto e stima, i funerali di Aldo Magnato, il maestro d’orchestra di origine marsalese e direttore artistico del Teatro d’Opera de Il Cairo dal ’68. Malato da qualche anno, da una settimana era tornato a Marsala dove è deceduto. E’ stato il console italiano in Egitto ad avvisare il fratello Giorgio, attore e regista. Nella sua omelia, Padre Ponte ha ricordato che Aldo da giovane aveva diretto il coro della Chiesa Madre: “Il traguardo del cammino della vita è andare incontro al Signore non verso la fine ma verso un nuovo inizio. L’Arte avvicina a Dio – continua l’Arciprete -. Aldo Magnato aveva un grande dono. Lo ringrazio per quello che ha saputo dare alla società e all’umanità intera”.

Poi dal pulpito, dopo le letture, l’attore Salvo Ciaramidaro ha letto l’articolo che il quotidiano Marsala C’è ha dedicato all’80enne Maestro. A Giorgio Magnato spetta l’ultimo triste atto, il più difficile della sua carriera. “Tanti amici ma nessuno dell’Amministrazione comunale. Grazie per la vostra assenza, al contrario mi sarei sentito mortificato. Siete stati coerenti con voi stessi”, dice ai presenti in Cattedrale. E citando il Giulio Cesare shakespeariano, quando Marco Antonio pronunzia “Sono venuto a seppellire Cesare, non a tesserne l’elogio”, Giorgio Magnato afferma: “Così anch’io sono venuto a seppellire mio fratello. Sono felice di aver fatto parte di una famiglia perbene, i miei fratelli hanno vissuto del loro lavoro”. E racconta di suo padre, figlio naturale di nobili che venne adottato da un pastore. Tanti sacrifici per giungere poco più che ventenne alla carriera di Maresciallo Maggiore d’Italia. Poi conclude: “Ad Aldo devo moltissimo è stato un padre per me, da piccolo ero molto cagionevole. Il mio amore per il Teatro è nato quando lui mi portava al Cinema a vedere i grandi attori del passato. E’ proprio vero: l’ignoranza non è una colpa, ma una disgrazia per chi la deve subire”.

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