Le Cave di Cusa, parco archeologico tra i più grandi e suggestivi del Mediterraneo, tornano a vivere nella rassegna artistica “A ventu… Abbentu”, diretta dall’intellettuale siciliano Giacomo Bonagiuso e patrocinata dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Castiglione, con la collaborazione della Pro Loco “Costa di Cusa” e di “Teatro Libero Castelvetrano”. L’iniziativa prenderà il via mercoledì 1 agosto, alle ore 22.30, con lo spettacolo en plein air “Mythodea – dall’esodo all’esodo”.
Lo spettacolo, attraverso luci, ombre, suoni, canti, musica, danza, teatro e scultura sotto le stelle, racconta come ogni civiltà nasca da un “esodo”, una “migrazione” dalla propria radice, che sia una madre patria o un gruppo familiare, e si apra nella storia ad altri esodi, altre migrazioni. Mythodea è “il canto del mito” ed il mito in questione è quello Selinuntino, che prende le mosse dalla migrazione di un nucleo consistente di coloni da Megara e vede la sua fine nella distruzione del 409 ad opera dell’alleanza tra Cartaginesi e Segestani. Di questo contesto storico tuttavia lo spettacolo fa pretesto per raccontare il presente e il passato prossimo: le nuove migrazioni, i nuovi esodi, e le nostre migrazioni siciliane.
In scena oltre 70 tra cantanti, musicisti, attori, performer, bambini, videomapper e corali liriche in un percorso d’arte fatto di suggestioni irripetibili circondate di voci arcane in grado di offrire le Cave di Cusa, con i suoi rocchi per colonne pronti a trasformarsi in pietre, come mai sono state percepite.
I ticket costano 10 euro al botteghino e 8 euro con prevendita. Peri i bambini dai 7 a 12 anni il costo del biglietto è di 5 euro. Per info e prevendite, contattare il numero 348 8922320.
Lo spettacolo fa parte del cartellone “Estate 2018” patrocinato dall’Amministrazione comunale di Campobello con la direzione artistica di Gianvito Greco.
La rassegna “A ventu… Abbentu” diretta da Giacomo Bonagiuso proseguirà domenica 5 agosto, alla ore 21.30, sempre alle Cave di Cusa con la performance “Soffi” di Mario Crispi.