Due serate a San Pietro con il Teatro Abusivo di Marsala: in scena "Eravamo troppo leggeri"

redazione

Due serate a San Pietro con il Teatro Abusivo di Marsala: in scena "Eravamo troppo leggeri"

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giovedì 28 Giugno 2018 - 12:36

“Eravamo troppo leggeri” è il titolo di un nuovo spettacolo che il Teatro Abusivo di Marsala porterà in scena venerdì 29 e sabato 30 giugno al Complesso Monumentale San Pietro (con inizio alle 21.30). Si tratta di un lavoro liberamente tratto dal testo “Le Mosche” di Jean Paul Sartre, per l’occasione riadattato da Massimo Pastore, che ne cura anche la regia (con Francesca Pipitone aiuto-regista). Protagonisti dello spettacolo saranno gli attori Clelia Barbanera, Cosimo Clemenza, Adele Errera, Francesco Galuppo, Enrico Governale, Gaspare Grimaudo, Giovanni Lamia, Giovanna Messina, Giuseppe Pantaleo, Sara Russo e Raysi Santana. Giuseppe Rindinella curerà le luci.L’evento si avvale del patrocinio del Comune di Marsala.
“A pensarci bene – scrive Massimo Pastore nella nota di presentazione dell’opera – forse avremmo potuto scegliere di mettere in scena qualcosa di più allegro, una bella cosa divertente, “scialosa”, ridanciana. Insomma, una cosa più adatta alle serate estive, in sintonia con il “bel clima” che si respira in questi giorni. Giorni di rinnovato e sano orgoglio italico, di facce dure mostrate ai più deboli, di proclami, di “respingimenti” e di “censimenti”, di parole banali, vuote, volgari e, proprio per questo, pericolosissime. Forse, a pensarci bene, non era proprio il caso di presentarci con questo lavoro di Sartre. Perché non è tempo di pensare troppo, di ragionare troppo, di fermarsi a riflettere troppo… O forse, no. Forse, mai come adesso, è proprio il tempo di tornare a usare, a “sentire” parole importanti, dense. Parole capaci di farci ricordare qual è il nostro destino di uomini, quale il Senso (o, almeno, il tentativo di Senso) da dare alla nostra esistenza, quali le nostre responsabilità di esseri umani, quali le domande importanti da proteggere dal “genocidio” linguistico che stiamo lasciando perpetrare inermi, anestetizzati dalla mediocrità, sommersi dalla “cultura” del “rutto libero” di fantozziana memoria.

Quindi, eccola qui la nostra proposta di “spettacolo” estivo: il testo di uno dei massimi scrittori e filosofi del ‘900, rappresentato per la prima volta nel 1943, che è, in realtà, una riscrittura delle Coefore di Eschilo alla luce della filosofia esistenzialista. Le tragiche vicende del ciclo degli Atridi calate dall’autore di “L’Essere e il nulla” nel contesto storico della Francia all’indomani dell’occupazione nazista. Ma tranquilli, per carità: non stiamo suggerendo paragoni… Anche perché, al Nostro, interessava soprattutto rileggere il mito per illustrare alcuni nuclei del suo pensiero filosofico, quali il tema della libertà, della scelta esistenziale e della responsabilità, il rapporto tra l’agire del singolo e la collettività. Mentre, per le vie di Parigi passeggiavano allegre ed eleganti le SS. Che cosa inutile, vero ? Che inutile spreco di tempo venirci a vedere per sentire parlare di questa angoscia che sembra caratterizzare le nostre scelte e le nostre azioni di uomini e donne “post moderni”. Uomini e donne sempre più vicini a lasciarsi sedurre dalla tentazione del disimpegno e della indifferenza. No, non venite. Restate a casa. E poi, magari, se veniste potreste pure perdervi un bell’annuncio in diretta TV dell’ultima novità: che so, una cosa tipo “difendiamo la nostra razza”. O questa l’hanno già detta ?”

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