Abbiamo più volte scritto in queste nostre note che noi i migranti li accoglieremmo tutti, ma proprio tutti. Se proprio il neo governo M5S-Lega sente il bisogno di fare la voce grossa, non lo faccia sulla pelle della povera gente africana. Vuoi “punire” Macron e compagnia bella perché ci hanno lasciati soli (ed è vero) a fronteggiare il fenomeno? Defalca le spese di mantenimento da quanto inviamo annualmente Bruxelles. Vedrete che dall’orecchio denaro qualcuno ci comincerà a sentire. Anche in qualche capitale del “civilissimo” nord Europa. Noi intanto ci sentiamo vicini ai 600 migranti dell’Aquarius e siamo felici che i media e la politica vigilino sulle loro condizioni di salute e che si interroghino se sia il caso di tenere ancora per tre giorni in mare uomini, donne e bambini tanto sfortunati. Al tempo stesso ci siamo sentiti vicini, e lo abbiamo scritto più volte, alle donne sistematicamente stuprate nei campi di raccolta libici dove, come denunciato dalle associazioni umanitarie, i torturatori avevano l’abitudine di chiedere via telefono alle famiglie dei migranti detenuti soldi per far cessare le torture nei loro confronti. Poi abbiamo letto nel libro “Non lasciamoli soli” di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti di trafficanti di esseri umani promossi a membri effettivi, anche in posizioni di comando, della Guardia costiera finanziata con fondi dell’Unione europea. Nel volume la storia degli orrori è lunga e particolareggiata: ci sono centinaia di ragazzi costretti a mangiare riso con i vermi, a bere urina quando non c’è acqua, a scavare fosse comuni. L’Italia che ha delegato alla Guardia costiera libica, da noi addestrata e armata, i respingimenti dei barconi in mare spesso a colpi di mitra. Gli accordi di precedenti governi italiani (dei quali l’attuale sembra volere perpetuare gli errori) hanno finito con lo giustificare sotto l’assoluto silenzio questi comportamenti. Il tutto in cambio di qualche migliaio di sbarchi in meno. L’Onu fin qui è riuscito a visitare solo 20 dei 34 centri di detenzione gestiti dal ministero dell’Interno di Tripoli, dove vengono portati i migranti respinti dalla Guardia costiera, e nulla si sa di ciò che accade in molte altre località. Certo, la situazione in Libia è quello che è. Il Paese è diviso. Le difficoltà sono enormi. Noi crediamo però che se i governi (e anche i media) facessero e avessero fatto con forza il loro dovere sarebbe oggi più semplice arrivare a una soluzione coordinata a livello europeo, senza dover attendere gli esiti incerti di un braccio di ferro innescato sulla testa di 600 migranti. Nascondersi dietro il vecchio detto “occhio non vede, cuore non duole”, non è stata una grande idea. Soprattutto perché l’occhio di certa stampa vedeva, ma si chiudeva. Col risultato di far apparire le tante denunce di questi giorni contro la nuova e finora (fortunatamente) incruenta strategia del governo giallo-verde, non un semplice esercizio del diritto di critica, ma solo una scelta politica. Senza dubbio legittima. Ma anch’essa giocata sulla testa dei migranti. Lo ripetiamo: accogliamoli tutti.
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