In questi giorni stiamo assistendo al tragico calo dei turisti nella Provincia e particolarmente a Marsala. Si parla, mediamente, del 50%: fatto molto prevedibile, viste le vicende legate all’Aeroporto di Birgi. In questo contesto si svolgono altre vicende che aggravano la già precaria situazione. Qualche giorno fa è stato documentato un “taglio di gomme” a due turisti inglesi da parte di un parcheggiatore nel espletamento del suo “servizio”. Ed ancora, è stato chiuso in modo provocatorio l’ultimo accesso al mare, vicino al lido Pakeka, legittimamente dal proprietario del terreno. E poi, tutti gli abusivi che imperversano sui siti di prenotazione: baracche, garage e sottoscala che vengono presentate come camere matrimoniali a prezzi ridicoli. Durante il campionato di kitesurf anche queste erano occupate, specialmente queste.
Le strutture ufficiali, poco distanti dalla laguna, sono rimaste semivuote. Con lo spirito collaborativo che il sottoscritto vuole mantenere con l’ A.C., suggerisce, in mancanza di un tavolo tecnico dove confrontarsi, di: presidiare con più attenzione e più controlli queste zone a rischio, che sono i parcheggi pubblici; espropriare le strade di accesso al mare e sistemarli per dare un segno della presenza dello stato (come si fatto con i parcheggi delle lotizzazioni); per questo ci vogliono soldi, per potrebbero essere presi dalla tassa di scopo (che per ora è servita solo per la Ryanair). La tassa turistica se ben gestita è un “bancomat” per le casse del Comune. Voglio solo citare un’opportunità che se perseguita, porta i soldi senza muovere un dito e ti dice da dove vengono senza aspettare che il titolare li versi.
Invito gli assessori interessati a leggere l’articolo apparso su Travelnostop del 24.05.18. Riporto un breve stralcio: “diverse amministrazioni locali hanno già preso accordi con Airbnb per l’incasso dell’imposta di soggiorno. Si tratta di Genova, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Rimini, Palermo e Roma. Se fosse definita un’imposta a tutti i soggiorni dei clienti che alloggiano in case ed appartamenti commercializzati in Italia da Airbnb, Wimdu, Halldis, Housetrip, Friendly Rentals, GowithOh, Temporary House, Budgetplaces, Only Apartments, WaytoStay, Interhome – secondo Jfc – nel 2018 si potrebbe raggiungere un ulteriore incasso complessivo di 153 milioni per i Comuni” Spero che al Comune qualcuno abbia letto l’articolo e qualcun altro si stia per attivare. A Marsala su Airbnb son pubblicizzate 140 case, su Wimdu: 83, ecc.
Gaspare Giacalone
Presidente Associazione Strutture Turistiche di Marsala