Mentre a Roma procede il confronto tra Lega e Movimento 5 Stelle in vista della formazione del nuovo esecutivo, la Camera Penale “Giuseppe Rubino” di Trapani ha inviato una nota agli organi di stampa esprimendo “perplessità e preoccupazione” rispetto al contratto di governo sottoscritto dalla due forze politiche. I penalisti trapanesi parlano, senza mezzi termini, di “sistematica violazione della Costituzione”.
“I maggiori “attentati” – dal loro punto di vista – si registrano in materia di giustizia, soprattutto penale. L’ennesimo colpo al rito abbreviato, che sarà inibito agli imputati di reati puniti con la pena dell’ergastolo o previsti dall’articolo 51 comma 3 bis del codice di procedura penale; l’inasprimento delle pene per i reati in materia sessuale; le norme che dovrebbero “rivedere al ribasso” l’imputabilità dei minori; il ripristino dei reati depenalizzati; la costruzione di nuovi istituti di pena, non per migliorare le condizioni di vita carceraria, ma per popolarli con nuovi detenuti; l’abolizione sostanziale dell’ordinamento penitenziario, con il superamento del regime non recidivante delle pene alternative; il potenziamento delle intercettazioni. Una clausola contrattuale che riporterebbe indietro di cinquant’anni l’orologio della giustizia, vanificando i principi costituzionali del Giusto Processo, del diritto di difesa, e della funzione rieducativa della pena”.
Contestata anche l’introduzione del cosiddetto agente provocatore per contrastare la corruzione (“ci saranno dunque individui che indurranno taluni altri a farsi corrompere per poi denunciarli. Si tratta di un metodo tipico di quei regimi autoritari che tutelano la propria esistenza, preventivamente individuando e punendo i potenziali oppositori. La Stasi e la Securitate, polizie segrete rispettivamente della Germania Orientale e della Romania di Ceauşescu, l’ OVRA di nostra infausta memoria ne sono stati tristi utilizzatori. Un altro passo a ritroso dell’ora della storia e della civiltà”). “L’Avvocatura Italiana – si legge ancora nella nota dei penalisti trapanesi – non può e non deve rimanere indifferente davanti a simili intenzioni che presto potrebbero tradursi in concreti provvedimenti con lo strumento del voto di fiducia in nome della democrazia e con il placet di qualche migliaio di voti promananti dall’algoritmo della “piattaforma Rousseau”. Occorre dare un segnale inequivocabile e fermo che gli Avvocati Penalisti non sono disposti a tollerare questa sistematica violenza alla Costituzione e che intendono adempiere, fino in fondo, alla loro funzione di garanzia e di custodia della Legalità. Chiediamo un segnale deciso: un incontro urgente con il Presidente della Repubblica, uomo di diritto sensibile alle garanzie costituzionali, e con i Presidenti delle Camere, per rappresentare la volontà dell’Avvocatura Penalista di resistere a questa vero e propria deriva giustizialista. Sull’Avvocatura incombe ancora il dovere di informare i Cittadini e di difenderne i diritti e le libertà fondamentali, sensibilizzando l’opinione pubblica; è necessaria inoltre un’azione sinergica con la Magistratura illuminata per vanificare l’iniziativa demagogica in preparazione, foriera di ulteriori sostanziali limitazioni libertarie”.