Mentre il Presidente siciliano Nello Musumeci fa visita alla discarica ennese di Cozzo Vuturo, dove nascerà entro pochi mesi l’impianto di trattamento meccanico biologico, l’isola in questi giorni si è svegliata tra i rifiuti. A Canicattì, il blocco del conferimento in discarica ha messo in tilt il sistema di raccolta in tutto il territorio, a Castelvetrano, lo stop di Borranea prima e Siculiana dopo hanno portato il caos in Città, così come è accaduto a Trapani; a Licata sono addirittura arrivate le pale meccaniche a portare vie i sacchetti della spazzatura lungo le strade. Anche per le vie di Gela si vede immondizia, mentre a Messina e a Marsala si rafforzano i controlli sulle regole del conferimento da parte dei cittadini. Ma l’immagine di Palermo, ieri, pare la più emblematica: lungo la via D’Amelio – tragicamente nota per la strage in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta – accanto alla scritta che ricorda il triste episodio, una montagna di rifiuti. Il guasto all’impianto di pretrattamento dei rifiuti a Bellolampo ha creato un’emergenza nel capoluogo siciliano che non si è arrestata neanche al primo giorno di avvio della raccolta differenziata, dove ancora non è partito il porta a porta. Se in Regione non trovano una soluzione, nel breve termine la Sicilia si ritroverà in grave allarme.
Bisogna portare avanti dei progetti non solo di ampiamento delle discariche – come si sta facendo ad Enna, a Trapani con Borranea ed in altri punti dell’isola – ma anche bio-sostenibili. Perchè nel 2018 si può, ed il Sud Italia deve avere la possibilità di crescere e superare l’emergenza rifiuti. Si parla tanto di scarpe riciclate, stampe 3D con materiale di riciclo, vermi mangia plastica, di eco-desing dei cassonetti, di grattacieli in bambù e di strumenti da brevettare per eliminare la plastica negli oceani. Ma oggi nell’Occidente avanzato (o così dovrebbe essere) non si riesce ad attuare un corretto smaltimento… e intanto le tasse aumentano per il trasporto dei rifiuti. Qualche anno fa, nel dossier “L’Italia del riciclo 2013”, erano stati presentati dati incoraggianti ma anche punti fondamentali per fare meglio. Tra questi, l’applicazione rigorosa delle leggi europee, la messa in sicurezza di tutti gli impianti disponibili, il sostegno di politiche green, l’omogeneizzazione di dati e informazioni, la lotta contro il cambiamento climatico, l’eliminazione graduale delle sovvenzioni dannose per l’ambiente. Cosa è stato fatto negli ultimi anni per migliorare il Paese?