Flavio Coppola è tra i consiglieri più esperti, impegnato da sempre nell’area centrista dello schieramento politico locale. Attualmente, assieme al collega di gruppo Giovanni Sinacori, si colloca all’opposizione della giunta guidata da Alberto Di Girolamo.
Che impressione se ne ricava, visto dalla parte minoranza, della mozione di sfiducia preparata da Michele Gandolfo e firmata quasi soltanto da esponenti della maggioranza?
“Si tratta della conseguenza di una situazione che si è venuta a creare soprattutto dopo le ultime competizioni elettorali. C’è da constatare che i posizionamenti a seguito della mutata scena politica regionale e nazionale hanno finito per cambiare la geografia anche di Palazzo VII Aprile”
Lei ha tanta esperienza e sa che ciclicamente avvengono questi cambi di casacca, ma è certamente la prima volta che da una situazione non nuova si arrivi a firmare un mozione di sfiducia al sindaco.
“E’ per questo e per tante altre considerazioni che in calce alla mozione non c’è la mia firma. Questo atto amministrativo, del tutto legittimo ci mancherebbe, è una presa di pozione estrema che presuppone inadempienze gravi. Io non sono stato tenero con il sindaco in questi anni, ma siamo nell’ambito delle contestazioni di tipo politico. Non ho ravvisato nulla che mi possa fare pensare che Di Girolamo abbia commesso errori tali da giustificare la sua rimozione attraverso una mozione di sfiducia”
Quindi niente firma?
“Per adesso sicuramente. C’è da porre l’attenzione anche su di un altro aspetto. Se Di Girolamo venisse sfiduciato a breve, si ritornerebbe al voto tra oltre un anno. Io ho sempre sostenuto che il peggior sindaco è da preferire al migliore commissario. La democrazia al posto della burocrazia è certamente auspicabile sempre. Ma questo non significa che possiamo continuare così anche nei prossimi anni. Il sindaco deve invertire la rotta”.
Che cosa contesta in particolare?
“Non vorrei cadere nella retorica. Ma la mancanza di dialogo tra consiglieri e amministrazione oltre ad essere evidente è denunciata sistematicamente da tutti i gruppi di maggioranza, a cominciare da quello del partito democratico che è il partito del sindaco. Ma non è solo questo. Presentiamo interrogazioni alle quali il sindaco risponde raramente. Quando viene chiamato in aula sembra un disco rotto: inizia con la differenziata e finisce con Palazzo Grignani e il monumento ai Mille. Se non capisce che sono altre le esigenze marsalesi, certo non possiamo impedirglielo. Lo faranno i nostri concittadini quando saranno chiamati ad esprimere un giudizio sul suo operato. Ci tengo a sottolineare che non si tratta di un giudizio sulla persona che abbiamo di fronte. Alberto Di Girolamo è di spiccata onestà e moralità. Si tratta di incapacità amministrativa che io denuncio ormai da anni”.