Confronto tra i candidati alle Politiche nel segno del fair play. Assente il centrodestra

redazione

Confronto tra i candidati alle Politiche nel segno del fair play. Assente il centrodestra

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mercoledì 21 Febbraio 2018 - 11:16

Un sostanziale fair play tra i candidati e l’assenza dei candidati del centrodestra: questi gli elementi che hanno caratterizzato il dibattito tra i candidati del territorio che concorrono alle prossime Elezioni politiche. Un’iniziativa organizzata dai sacerdoti di Marsala con l’intento di favorire la partecipazione popolare e dare ai cittadini la possibilità di conoscere meglio i programmi e i candidati del collegio.

All’inizio, l’arciprete padre Ponte ha ricordato che “la politica può risolvere tanti problemi, perchè è in Parlamento che si fanno le leggi”, sottolineando come “chi appartiene a un altro partito non è un nemico da abbattere, ma un avversario politico”. A moderare i lavori, spiegando le regole della serata e i tempi a disposizione (12 minuti per ogni gruppo politico) è stato Vito Rallo, che ha sostituito in extremis padre Francesco Fiorino, costretto a casa dall’influenza.

Il sorteggio ha voluta che la prima a prendere la parola fosse Loredana Giacalone, candidata del Popolo della Famiglia: “Siamo gli eredi del Partito Popolare di don Sturzo e del Family Day”, ha spiegato la Giacalone, insistendo sulla difesa dei “diritti non negoziabili” e della “famiglia, come comunità fondata sul matrimonio tra uomo e donna”. A nome del Popolo della Famiglia, la candidata ha espresso ferma contrarietà alle recenti leggi su unioni civili e biotestamento, oltre che sulla divulgazione della cosidetta “ideologia gender” nelle scuole. Tra le proposte, il reddito di maternità “per le donne che decidono di seguire i figli”, la chiusura delle attività commerciali la domenica, la riduzione delle tasse per le famiglie numerose e l’attenzione alla legalità, alle forze dell’ordine e alla legittima difesa.

E’ stato poi il turno del Movimento 5 Stelle, rappresentati dai candidati al Senato Francesco Mollame e Vincenzo Maurizio Santangelo. Mollame ha sottolineato la necessità che la politica ricostruisca il rapporto tra elettori ed eletti, ritenendo opportuno insistere sulla riduzione delle indennità dei parlamentari. Inoltre, ha promesso di impegnarsi per la valorizzazione dei prodotti del territorio. Il senatore Santangelo, in carica dal 2013, ha passato in rassegna alcuni tra i punti del programma pentastellato, soffermandosi in particolare sui vantaggi della green economy (“che consentirebbe anche di creare 200.000 posti di lavoro), su una visione diversa dell’urbanistica (“no a nuovo cemento, sì alla riqualificazione degli edifici”) e sul reddito di cittadinanza (“per ridare dignità alle famiglie in difficoltà economica”).  Sul fronte della legalità, Santangelo ha auspicato una revisione del 416 ter sul voto di scambio mafioso e il Daspo per i corrotti.

Per Liberi e Uguali sono poi intervenuti Daniele Nuccio e Mariella Maggio. Il consigliere comunale marsalese ha evidenziato lo scollamento tra società e istituzioni, ritenendo necessaria una discontinuità “rispetto alle derive prese dal Paese negli ultimi anni, a partire dal lavoro”. Rispondendo all’esponente del Popolo della famiglia Nuccio ha difeso le leggi approvate sui diritti civili in questa legislatura (“la dignità dell’uomo passa anche dal trattamento del fine vita”). Un passaggio anche per i migranti e le forze che hanno puntato sulla paura della gente: “Un ragazzino di 16 anni che scappa dalla guerra è una minaccia e noi dovremmo negargli il diritto all’accoglienza?”. Infine Nuccio ha auspicato un “voto libero, che non si fa condizionare da promesse e prebende”. Mariella Maggio si è invece soffermata sui cardini del programma di LeU (lavoro, istruzione, scuola) e sulla necessità di un’azione di governo che renda i cittadini “liberi dal bisogno e uguali nella fruizione dei diritti”, insistendo sulla necessità di ridurre le diseguaglianze a fronte dell’aumento della povertà registrato in questi anni (“il ceto medio si è impoverito e i giovani non riescono a trovare lavoro”).

Davide Ficarra ha presentato il progetto politico di Potere al Popolo, formazione nata in pochi mesi “attraverso assemblee autoconvocate in tutta Italia dopo il fallimento di un tentativo di unità a sinistra”. Le parole d’ordine di Potere al Popolo sono quelle che caratterizzano le azioni politiche dei centri sociali o dei collettivi di lavoratori, dalla partecipazione alla lotta al precariato. “Occorre rilanciare il conflitto sociale, che in passato ha fatto in modo che la ricchezza venisse in parte redistribuita”, ha affermato Ficarra, invitando la politica ad occuparsi “dei bisogni di chi ha bisogno e non di chi ha già tutto, com’è avvenuto in questi anni”.

A chiudere il confronto sono stati i tre candidati del Pd, Paolo Ruggirello, Pamela Orrù e Anna Maria Angileri. Ruggirello ha ricordato di essere stato eletto per tre volte alla Regione (ma col centrodestra) e di aver sempre riservato attenzione al territorio nella sua complessità e al sociale, sottolineando il lavoro fatto dal Pd in questa direzione, con la legge sul “dopo di noi” e con l’apertura dei centri diurni per l’autismo. Sull’aeroporto di Birgi, Ruggirello ha auspicato la creazione di una zona franca, sul modello dell’aeroporto irlandese di Shannon. Pamela Orrù ha incentrato il suo intervento sui provvedimenti legislativi approvati durante l’ultima legislatura guidata dal centrosinistra in materia di diritti civili (“sono orgogliosa di aver contribuito con il mio voto”) e ha difeso anche il Jobs Act (“ha creato un milione di posti di lavoro”) garantendo che un eventuale nuovo governo del Pd apporterebbe adeguati correttivi per aumentare il numero di assunti a tempo indeterminato. Infine Anna Maria Angileri ha puntato gran parte del suo intervento sulla scuola, soffermandosi sui punti di forza della legge 107, che ha determinato l’assunzione di 140.000 docenti a tempo indeterminato e ha consentito agli istituti di arricchire la propria offerta formativa con l’organico di potenziamento. Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, la Angileri ha ricordato i 9 miliardi di euro destinati in tre anni alle scuole, di cui ha beneficiato anche la città di Marsala, con l’apertura di 21 cantieri.

Alla fine padre Ponte si è complimentato con i candidati per la qualità degli interventi ed ha auspicato più frequenti occasioni di incontro con i cittadini.

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