I circoli di una volta

Gaspare De Blasi

I circoli di una volta

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mercoledì 20 Dicembre 2017 - 06:57

In corso Calatafimi, in una delle arterie più frequentate dal punto di vista veicolare di Marsala, si è aperto una specie di esercizio commerciale. C’è un insegna, neppure tanto piccola, che recita: “internet point”. Questo tipo di attività durò lo spazio di un …giorno. Ne sorsero diversi in città e scomparirono con l’arrivo dei telefonini con internet incorporato. Se uno lo ha dietro, che necessità ha di pagare per connettersi? Giusto. Da allora non ne avevamo visti più. Uno dei tanti “lavori” inghiottiti dall’avanzare dei tempi. Ora ne spunta uno. Ma ha una caratteristica che vogliamo commentare brevemente. Il locale è gestito esclusivamente ad extracomunitari di colore. Dato che siamo ancora curiosi e che l’esercizio si trova a due passi dalla zona che frequentiamo, per così dire per motivi personali siamo andati, come possibili acquirenti di un servizio internet. Siamo usciti dopo quasi un ora senza usare internet e del resto non ne avevamo bisogno. Ma certamente più arricchiti di…umanità. C’erano dentro tre giovani di colore (un quanto si è aggiunto dopo). L’impressione che ne abbiamo ricavato è quella che il locale è certamente un posto di incontro e che internet sia soltanto una scusa. Insomma dal villaggio globale che è la rete, si è fatto un passo indietro andando verso quello che una vola la generazione più anziana ricorda come un circolo. Ce ne erano tanti, in centro e nelle borgate. A volte tematici (circolo dei bottai, dei falegnami e via artigianando) più spesso politici (sezioni dei partiti). In tutti questi luoghi le carte (ma non erano certamente bische clandestine, anzi) la facevano da padrone. Questi giovani migranti sono lontani da casa e spesso lontani tra di loro. Chi è a piedi e vive in un alloggio di Sappusi, si trova a chilometri di distanza da uno di via Mazara. Avere un punto di incontro che non sia la strada forse può servire a renderli un po’ più sereni. Forse, perché uscendo dopo una chiacchierata abbiamo sentito la “solita” signora dire “che ci fanno qui? Perché non se ne vanno a casa loro?” Restate pure e se volete qualche volta verremo a trovarvi ancora senza avere bisogno di internet. Ci piacerebbe che anche altri nostri concittadini lo facessero.

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