Coltivavano droga in una serra, arrestati due cittadini di Poggioreale

Gaspare De Blasi

Coltivavano droga in una serra, arrestati due cittadini di Poggioreale

Condividi su:

giovedì 28 Settembre 2017 - 09:48

Nella mattinata di ieri 26 settembre 2017, a Poggioreale in c/da Fontanelle, i militari della  stazione – guidata dal maresciallo Giovanni Ferraro –coadiuvati nell’operazione dal Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno tratto in arresto Antonino Corte 47enne e Francesco Corte, 43enne; fratelli, entrambi poggiorealesi, disoccupati e noti alle forze dell’ordine. I soggetti, sottoposti a perquisizione domiciliare e personale presso un fondo agricolo dove erano soliti svolgere attività agropastorale, venivano trovati in possesso di 651 piante di “canapa indica” coltivate all’interno di un magazzino appositamente adibito a “maxi-serra” e attrezzato a regola d’arte con tutto l’occorrente per la ventilazione, riscaldamento ed illuminazione delle suddette piante, avendo predisposto ogni cautela utile ad evitare che dall’esterno si potessero notare luci o altrecircostanze sospettecirca lo svolgimento dell’attività delittuosa.

Inoltre vario materiale idoneo al confezionamento ed al taglio degli stupefacenti, un fucile a canne mozze cal 12., marca Franchi, con matricola abrasa, in buono stato d’uso e conservazione e 8 cartucce cal.12. Durante l’attività di ispezione dei luoghi veniva anche accertato – unitamente a personale dell’ENEL – che l’energia elettrica servente il magazzino (pari a 50 kw/h), veniva sottratta in maniera fraudolenta, mediante allacci abusivi alla rete elettrica pubblica con l’utilizzo di più cavi portanti e di 54 trasformatori. Quanto rinvenuto veniva sottoposto a sequestro.

I due indagati sono stati tratti in arresto per l’attività di produzione di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, per la detenzione illegale di arma clandestina e per il furto aggravato di corrente elettrica, quest’ultimo generante un grave danno patrimoniale alla società di distribuzione. Gli arrestati, dopo le formalità di rito e su disposizione della Procura della Repubblica di Sciacca, sono stati condotti presso la casa circondariale di Sciacca, in attesa di giudizio direttissimo.

Condividi su: