Al Chiostro di San Domenico la presentazione de “Il prof terrone” il nuovo romanzo di Salvatore Mugno

redazione

Al Chiostro di San Domenico la presentazione de “Il prof terrone” il nuovo romanzo di Salvatore Mugno

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lunedì 28 Agosto 2017 - 12:09

Si terrà il prossimo mercoledì 30 agosto alle ore 21.30 al Chiostro Monumentale di San Domenico di Trapani una lettura scenica per presentare “Il prof terrone” (Margana Edizioni) , nuovo romanzo dello scrittore e giornalista Salvatore Mugno. Letture a cura di Claudia Parrinello, Francesco Vitale con la regia di Max Di Bono

Un giovane insegnante siciliano, preda di attacchi di panico, inclinazioni onaniste, spinte cleptomani e altri oscuri malesseri, esordisce nella Bergamasca nel momento clou della “rivoluzione” leghista… Il “romanzo” del suo primo anno da prof – status quanto mai acre e problematico per il protagonista – diviene, via via, anche un penetrante studio degli alunni, dei loro tratti più segreti e riservati, intriganti e imbarazzanti; una perfida, maniacale indagine del loro linguaggio, meticolosamente raccolto e catalogato dal bizzarro docente; un’osservazione impietosa e forse crudele del mondo, non soltanto scolastico; un raffronto caustico e tranchant tra “nordisti” e “sudisti”; uno strenuo combattimento per conferire uno stile ai fogli ingovernabili dell’esistenza… Riuscirà il nostro eroe a superare l’anno di prova? O soccomberà tra i banchi della vita?

Salvatore Mugno, giornalista, ha fondato, insieme a Luciano Mirone, Giacomo Pilati e Vito Orlando, il periodico giovanile «Lo Scarabeo» (Trapani, 1983-1987), e ha collaborato con il «Giornale di Sicilia», «La Sicilia» e altre testate. Come critico, si è interessato di alcune importanti figure della letteratura tunisina. In particolare, ha tradotto dal francese e curato la prima edizione italiana di Les poèmes d’un Maudit del poeta siculo-tunisino Mario Scalesi (1997; 2006), precursore della letteratura magrebina di espressione francese. Ha, inoltre, curato e introdotto (insieme allo scrittore tunisino Imed Mehadheb e al poeta albanese Gezim Hajdari) la prima edizione italiana de I canti della vita (2008), il capolavoro del maggiore poeta tunisino del Novecento, Abu l-Qasim al-Shabbi (1909-1934), col testo originale arabo a fronte. È autore di romanzi, tra i quali Il biografo di Nick La Rocca, realizzato anche con documenti di prima mano provenienti da una corrispondenza con lo scrittore statunitense Harry H. Brunn, autore di un controverso libro sul jazzista di New Orleans di origini italiane. Tra il 1992 e il 1998 ha dedicato alcuni volumi al sociologo torinese Mauro Rostagno, assassinato a Trapani dalla mafia il 26 settembre del 1988: questi suoi libri sono stati acquisiti e utilizzati dalla Corte d’Assise di Trapani, davanti alla quale si è svolto il processo per l’omicidio Rostagno. Tra i suoi lavori più recenti vi sono alcuni saggi riguardanti il capomafia Matteo Messina Denaro (Lettere a Svetonio e Un padrino del nostro tempo) e magistrati vittime della mafia: Giangiacomo Ciaccio Montalto (Una toga amara) e Giovanni Falcone (Quando Falcone incontrò la mafia). Ha curato l’edizione di due romanzi dello scrittore e terrorista Giuseppe Lo Presti. Nel 2013 ha pubblicato una plaquette su Pier Paolo Pasolini. Ha vinto il Concorso “Un nome per il Teatro-Auditorium Provinciale di Trapani” con cui la struttura è stata intitolata al poeta e commediografo crepuscolare Tito Marrone.  Ha ottenuto il premio Trinacria (1997), il premio alla cultura Dino Grammatico (2009) e il premio Giuseppe Marco Calvino (2012).

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