“Siamo di fronte ad un’ Istituzione che ha lavorato e bene”. “All’interno di Marsala Schola è stato operata una spending review davvero oculata che in questi anni, ha consentito di risparmiare tanto denaro pubblico”. “Il personale, intelligente e capace va ringraziato”. E via così santificando. Voi vi sareste aspettati, insieme ad una medaglia al valore “scolastico”, un encomio solenne ed applausi scroscianti. Invece mercoledì sera era all’ordine del giorno del Consiglio comunale lo scioglimento di Marsala Schola, proposto dall’amministrazione comunale. Le frasi che sono, credeteci, soltanto alcune, sono state pronunciate da esponenti della maggioranza, dell’opposizione e dell’amministrazione. Allora perché dobbiamo scioglierla si saranno detti i Consiglieri? E infatti hanno respinto a grande maggioranza la proposta. “Sono cambiate le leggi” è stato detto. Mah! Raccontare in queste nostre note la vicenda ci appare molto complesso. Trovare i motivi che hanno spinto alla presentazione dell’atto e alla sua bocciatura anche. Procederemo in ordine sparso. Bene l’amministrazione dal punto di vista politico. Il sindaco ha mantenuto l’impegno con i suoi elettori che lo hanno votato anche perché nel suo programma c’era lo scioglimento dell’Istituzione. Male il modo come l’atto è stato presentato (e qui non c’entra nulla il vice sindaco che era in aula, ma i mancati passaggi politici precedenti). Malissimo i consiglieri di maggioranza che hanno scelto l’atto deliberativo come terreno di scontro per mandare messaggi al sindaco. Ancora mah! Si ricordino che avevano sposato il programma del primo cittadino in cui era previsto che le competenze di Marsala Schola tornassero sotto l’egida diretta del comune. Ancora peggio il gruppo del Pd che ha votato in tre modi diversi: due si sono astenuti, due a favore e un voto contrario. Fossimo nei panni di Antonella Milazzo, segretaria del partito marsalese, non dormiremmo sonni tranquilli, le elezioni regionali incombono… Ma il peggio lo dobbiamo ancora raccontare: per noi le scuole di competenza del comune significano mense, scuolabus, pasti gratuiti per le famiglie più bisognose, pullman gratis per le gite d’istruzione, banchi nuovi e aule dove non cade il calcinaccio (stavamo per scrivere tetto, ma avremmo esagerato). Questo ed altro di cui non si è sentito parlare da parte di nessuno (opposizione, maggioranza ed amministrazione) nelle riunione del Consiglio. Ormai le delibere, come le leggi nazionali e regionali, hanno solo un sapore ragionieristico. Tanto tra un po’ la scuola finisce (ma poi riprende…)
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