Follie al bando

Claudia Marchetti

Apertura

Follie al bando

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sabato 06 Maggio 2017 - 07:30

Le parole hanno un peso. Soprattutto oggi, nei Social non si scappa più. Tutti esternano tutto e c’è una corsa a chi la spara più grossa, a chi inveisce in maniera più dura. E spesso si dà voce a persone che pericolosamente potrebbero aizzare le folle. Delle due l’una: parlarne o meno. Io sono sempre per i dibattiti e le discussioni, anche animate. Per questo non mi faccio sfuggire le dichiarazioni del medico e scrittrice Silvana Mari esternate durante un comizio di una Onlus pro-life. Già nota per le sue “invettive” contro gli omosessuali – perché lei da medico dice di sapere che “i gay sono malati” – la Mari adesso se la prende con le donne difendendo il maschio e la famiglia di stampo patriarcale.

“L’emergenza non è il femminicidio – dice – i maschi muoiono di più delle donne. Ad esempio nelle scialuppe del Titanic salivano le donne, i maschi morivano, nelle catastrofi ci salvano gli uomini”. Frasi a dir poco sconcertati che, se pronunciate da un uomo sarebbero accreditate come “misogine”. Ed invece è una donna a pronunciarle, una di quelle che ha sempre difeso pubblicamente il cattolicesimo. Ma, a dir la verità qui non c’è nulla di vagamente cristiano. Il motto è “Meglio male accompagnate che sole”, meglio con un marito che picchia “… perché lui ha il testosterone, tanto poi fa pure altro”. Sì, aggiustare un rubinetto forse. Già nelle scorse ore peraltro, la Mari è stata sentita dalla Procura di Torino per le gravi affermazioni di istigazione all’odio dopo un esposto del Torino Pride. Vi risparmiamo le atre sue folli “sortite”, a questo punto ci penserà, si spera, il giudice del capoluogo piemontese. Con la speranza che ci sia una class action di tutte quelle associazioni, centri antiviolenza ed enti che si sentono offesi pubblicamente dalla divulgazione pericolosa e allarmante di frasi di questo tipo.

Frasi che offendono l’intelligenza, già messa a dura prova, degli italiani, che offendono la donna a cui arriva il messaggio di essere e restare vittima tra le mura domestiche di violenze fisiche e verbali, che oltraggia, perchè no, anche l’uomo, visto in questo caso come colui che può avere una relazione con una donna solo se usa la forza e le minacce. Allora è proprio questo uno dei motivi principali per servirsi e farsi servire dai Social network, fornire un messaggio chiaro per mettere “al bando” certe personalità come questa.

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