Anche i candidati a sindaco per le prossime amministrative trapanesi, Piero Savona e Girolamo Fazio, prendono posizione contro il taglio degli alberi disposto dall’amministrazione Damiano.
“Questo programma di abbattimenti – afferma Savona – è il frutto della mancanza di pianificazione e gestione del verde pubblico, inteso da anni come mero decoro urbano invece che come variabile indicativa della qualità della vita. Anni di potatura selvaggia degli alberi e mancanza di sensibilità verso la piantumazione e la cura del verde pubblico stanno progressivamente minando la possibilitá dei cittadini di fruire dei vantaggi sociali che derivano dalla presenza di aree verdi: microclima migliore, più ossigeno, temperature mitigate, varietà di flora e fauna. Le aree interessate dalla programma di abbattimenti hanno nella presenza stessa di quegli alberi la loro identità: immaginare una passeggiata estiva in via Duca d’Aosta senza quelle chiome verdi é impensabile! ”
Sulla tematica della capitozzatura, Savona si è confrontato piú volte con tecnici e cittadini, in modo da avere vari parere in materia. É stata organizzata anche una delle prime Giornate delle Idee sul tema ed è emerso che la capitozzatura é tra le prime cause dello svuotamento del tronco, che rende poi necessario l’abbattimento per motivi di sicurezza.
“Questo genere di potature – aggiunge – hanno un impatto sia sociale sia ambientale. I cittadini non possono usufruire dell’effetto ossigenante e refrigerante di un polmone verde nel quartiere, importante sopratutto per il clima del nostro territorio. Da non sottovalutare, inoltre, l’impatto estetico sui zone della città dove che per mesi ci saranno solo scheletri di alberi. Dall’altro lato la capitozzatura – secondo quanto riferitomi dai tecnici – provoca la distruzione dell’habitat dei volatili con nidi distrutti e uccelli fuggiti, nonché la compromissione della salute e la stabilità degli alberi. Questa tecnica, infatti, può provocare agli alberi le cosiddette “carie”, ovvero dei tumori che ne indeboliscono la stabilità perché le radici tendono a uscire fuori terra per rifornirsi di CO2, compromettendo la stabilità del tronco. I crolli improvvisi con le raffiche di vento, come già accaduto, mettono a repentaglio la sicurezza dei cittadini. Questo tipo di pratica – aggiunge infine il candidato sindaco – è solo apparentemente più economica per l’amministrazione, poiché se da un lato in questo modo si poterebbe meno spesso risparmiando, in realtà gli alberi hanno bisogno di molti più interventi e di monitoraggio nel tempo. Invito, pertanto, l’amministrazione comunale a effettuare ulteriori verifiche sugli alberi non ancora abbattuti per evitare la devastazione delle aree interessate, a mostrare maggiore interesse verso questa tematica e a pianificare le future potature con lungimiranza.”
Per Fazio è “paradossale che alla fine del suo mandato, a poco più di 60 giorni dalla scadenza dell’incarico, il sindaco Vito Damiano si occupi dell’incolumità dei trapanesi disponendo il taglio delle eritrine di Viale Duca d’Aosta, quando nei cinque anni precedenti, su tutto il territorio comunale, nulla è stato fatto per la manutenzione ordinaria del verde pubblico”. “Se gli alberi – sottolinea Fazio – vengono abbandonati alla crescita incontrollata delle chiome, se non si opera una verifica della tenuta degli apparati radicali nel corso del tempo, è ovvio che poi costituiscono un pericolo. Se, invece, controllati e mantenuti in ordine, curati quando preda di malattie, funghi o parassiti, possono benissimo coesistere con l’ambiente urbano creando un arredo irrinunciabile della città. Ancora una volta Damiano si contraddistingue per un segno negativo del suo passaggio nella storia amministrativa di Trapani. Forse sarebbe stato meglio disporre un ulteriore approfondimento e individuare una strada per salvare questi alberi che caratterizzano il paesaggio urbano del centro storico e quindi sotto una tutela indiretta delle soprintendenza ai Beni Culturali e paesaggistici. Viale Duca d’Aosta senza le eritrine non sarà più riconoscibile dai trapanesi. Mi chiedo se la Soprintendenza abbia espresso un parere sul provvedimento. Invito il sindaco a desistere dal portarlo avanti e continuare nel taglio delle eritrine”.