Petrosino: maxi rissa nelle case popolari, sei arresti

redazione

Petrosino: maxi rissa nelle case popolari, sei arresti

Condividi su:

giovedì 16 Marzo 2017 - 10:24

Serata di tensioni e litigi al complesso di edilizia popolare di via Gioberti a Petrosino. Martedì sera infatti i Carabinieri della locale Stazione, diretti dal Luogotenente Andrea D’Incerto, con l’ausilio dei militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia, al termine di una lite scaturita per futili motivi, hanno tratto in arresto ben sei soggetti abitanti in quelle palazzine.

Agate Claudio

Agate Claudio

FAVARA VINCENZA

Favara Vincenza

Gurrera Gaspare

Gurrera Gaspare

DE VITA PAOLO

De Vita Paolo

In particolare i Carabinieri hanno tratto in arresto Paolo De Vita, petrosileno di 44 anni, Claudio Agate, 23 enne marsalese residente a Petrosino, Anna Maria Valentina Morsello, 40enne petrosilena, Gaspare Gurrera, 43enne palermitano residente nella case popolari, Vincenza Favara, 37 nata a Castelvetrano e Vanessa Lo Monaco, 27enne di Castelvetrano, per il reato di rissa, denunciando in stato di libertà per il medesimo reato A. C. D., 18enne, F. K. e D. G., entrambi 15enni.

LO MONACO VANESSA

Lo Monaco Vanessa

MORSELLO ANNA MARIA VALENTINA

Morsello Anna Maria Valentina

I soggetti, nel tardo pomeriggio di martedì scorso, a seguito di un litigio legato all’occupazione abusiva degli alloggi di edilizia popolare, hanno scatenato una lunga e violenta rissa sedata solo dal massiccio intervento dei militari dell’Arma, al termine della quale alcuni di loro ha riportato inoltre alcune lesioni. Vista la violenza della furibonda lite tra i condomini e considerato il tentativo di prolungarne le conseguenze anche dopo l’intervento dei Carabinieri, quest’ultimi nulla hanno potuto fare se non bloccare tutti gli intervenuti conducendoli presso la Stazione e procedendo dunque nei loro confronti. Su disposizione della Procura i predetti venivano ristretti agli arresti domiciliari salvo il De Vita e l’Agate che, tradotti presso la Villa Araba, venivano rinchiusi nelle camere di sicurezza in attesa del rito direttissimo dinanzi il Tribunale di Marsala, all’esito del quale il giudice ha disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento l’uno all’altro a meno di 50 metri.

Condividi su: