Il portavoce del M5S al Senato Vincenzo Maurizio Santangelo, riferisce sulla trattazione dell’interrogazione rivolta al Ministero della difesa lo scorso settembre 2016 e svolta ieri in Commissione difesa del Senato, per chiarire se le esercitazioni eseguite nel “Poligono militare di San Matteo” in Erice dal comando brigata “Aosta” dell’Esercito Italiano, si svolgessero nel rispetto della preliminare valutazione di impatto ambientale (VIA).
“A detta dello stesso ministero, tutto è nella regola e lo scorso dicembre 2016 vi è stato un secondo tavolo tecnico con il Ministero dell’ambiente, con la consegna di documentazione che sembra riguardasse un rapporto ambientale sui siti dei poligoni esercitativi ricadenti nei siti Natura 2000 o aree protette, come nel caso di San Matteo in Erice, che è in attesa di valutazione da parte del Ministero dell’ambiente – afferma Santangelo -. Un rimbalzare di responsabilità tra ministeri, che non fa bene a nessuno, nella fattispecie al territorio e alla comunità ericina. Se non altro, leggendo il protocollo firmato dai ministeri della difesa e dell’ambiente, si comprende che tra le finalità dell’esercitazioni vi sia anche il preminente interesse militare di difesa e sicurezza nel testare i sistemi d’armamento e di munizionamento. Inoltre entrambi i ministeri hanno preso atto della problematica in ordine all’impatto ambientale dell’attività dei poligoni militari. Credo però – aggiunge il Senatore – che sia una questione di principio e di parità nei confronti dei privati e degli enti pubblici. In sintesi non è ammissibile, che si svolgano esercitazioni in zona d’interesse naturalistico, senza che un ente terzo, possa far da vero garante dell’area su aspetti di tutela ambientale, di prevenzione dell’inquinamento e profili di responsabilità riguardanti le zone ad uso poligono a tiri esercitativi militari”.
Secondo quanto affermato dall’esponente 5 Stelle, dal Protocollo d’intesa si legge che “… i residui derivanti da attività esercitative dei poligoni da tiro militari appartengono alla categoria dei rifiuti, come anche confermato dalla giurisprudenza. Mi chiedo come mai nessuno si indigna? Dov’è l’amministrazione comunale ericina, dov’è il gestore dell’area naturalistica? Non basta riconoscere da parte dei ministeri il cogente principio di chi inquina paga. Ma poniamoci la ragionevole domanda: il ministero della difesa si autodenuncerebbe?”.