Con 40 voti a favore, 2 voti contrari e 11 astenuti l’Ars ha approvato il disegno di legge in tema di appalti pubblici, che modifica la composizione degli Urega (Uffici regionali per le gare d’appalto). Un provvedimento molto atteso e da più parti auspicato che dovrebbe garantire procedure più veloci nel rispetto della legalità e della trasparenza in un settore spesso oggetto di attenzioni e interessi da parte della criminalità organizzata.
“Con la legge approvata si moltiplica il numero delle commissioni di gara e si attribuisce all’Urega, non un ruolo di gestione degli appalti, ma quello di controllo degli stessi – commenta il presidente Rosario Crocetta -. Sono previsti incentivi per le commissioni che operano velocemente e penalizzazioni per quelle che agiscono in ritardo. Il sistema Urega da stazione unica appaltante si era trasformato, negli anni, in commissione unica appaltante, prevedendo che presidenti della commissioni di gara potessero essere solo i presidenti o i vicepresidenti. Diciotto persone in Sicilia che dovevano gestire tutti gli appalti della Regione siciliana e degli enti locali, con un sorteggio del presidente di gara che avveniva, di fatto, tra due dirigenti cioè il presidente o il vicepresidente. Con la nuova legge – continua il presidente – si aumenta la trasparenza, l’efficienza degli appalti e si potrà velocizzare tutto il sistema di aggiudicazione relativo al Patto per la Sicilia. Ogni componente di commissione, incluso il presidente, non potrà essere nominato per più di due gare contemporaneamente”.
Soddisfazione è stata espressa anche per il presidente dell’Associazione Costruttori Edili Sicilia, Santo Cutrone: “Nell’attuale delicata fase politica preelettorale il ddl sulla riforma degli Urega rappresentava forse l’ultima e irripetibile occasione per sbloccare in un colpo solo il mercato delle opere pubbliche, il lavoro edile e la prevenzione delle calamità naturali senza bisogno di richiedere nuove coperture finanziarie. Questa norma può dare velocemente risposte alle emergenze della Sicilia che le cronache di questi giorni hanno reso ancora più drammatiche: quelle della disoccupazione che continua a crescere e quella della messa in sicurezza del territorio flagellato dai nubifragi. Apprezziamo – ha concluso Cutrone – il fatto che i deputati regionali non si siano tirati indietro. Ci riserviamo di leggere il testo definitivo valutando i possibili effetti dei tanti emendamenti presentati e ci auguriamo che l’applicazione della norma non incontri intoppi e che si aprano presto tanti cantieri, ponendo fine alle enormi sofferenze e ai disagi che consumano le vite dei giovani, dei lavoratori, degli imprenditori e dei cittadini tutti”.