Chi conserva memoria dei giorni di scuola ricorderà che a partire dall’undicesimo capitolo de “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni inizia quella parte del libro che va sotto il nome di romanzo di avventura di Renzo. Fuggito a Milano lo sfortunato promesso sposo ne combina di tutti colori, si unisce alla folla in tumulto, assalta i forni, aiuta Ferrer a liberare il Vicario di provvigione da un sicuro linciaggio, arringa la folla, si ubriaca all’osteria della mala luna, viene arrestato e fugge.
Che strana coincidenza! Due autori cosi lontani nel tempo, nello spazio, nello stile e negli intenti a distanza di due secoli si trovano a raccontare un’esperienza simile: l’assalto ad una panetteria. In realtà mettendoci un po’ d’impegno potremmo trovare mille punti di contatto tra il grande scrittore giapponese Haruki Murakami e il nostro Alessandro Manzoni ma sarebbe pur sempre una forzatura. Prendiamola dunque soltanto per una normale coincidenza. I due racconti pubblicati da poco dalla casa editrice Einaudi che portano il titolo “Gli assalti alle panetterie” fanno parte di un’operazione editoriale che ha già avuto un precedente nella pubblicazione di storie brevi del grandissimo scrittore giapponese accompagnate da illustrazioni. Gli affezionati lettori dei libri di Murakami lo sanno, egli ama raccontare storie che somigliano alla realtà con la sola differenza che ne devia il percorso lievemente con il solo tocco di piccoli particolari che sfiorano l’assurdo o l’impossibile come nel caso dei protagonisti del primo racconto di questo piccolo ma delizioso libro. Due giovani amici decisi a tutto pur di soddisfare la fame , nel tentativo di assaltare una panetteria subiscono una singolare legge del contrappasso.
Haruki Murakami avrebbe meritato già da tempo il premio Nobel per la letteratura, speriamo che l’esperienza negativa di quest’anno spinga finalmente gli accademici svedesi ad assegnare la prossima volta il premio ad un grande scrittore che annovera tra le sue pubblicazioni diversi romanzi capolavoro capaci di interpretare al pari lo spirito dei nostri giorni e i nascosti sentimenti dell’uomo di ogni tempo.
Vincenzo Piccione