“Procrastinare ancora la riattivazione del servizio di trasporto dei disabili verso i luoghi di terapia nel territorio comunale di Trapani, si sta traducendo in un danno grave alla loro salute” è quanto dichiara in una nota Riccardo Saluto, presidente dell’associazione Uniti per il Futuro, che esprime preoccupazione per l’atteggiamento dell’amministrazione comunale trapanese che avrebbe un “approccio troppo burocratico al problema”.
“È sconcertante che tutto ciò sia visto, dall’amministratore locale, solo come l’interruzione di un servizio – prosegue la nota – come un corso di ginnastica che non ha luogo presso una palestra comunale, oppure come un permesso per una festa al centro per anziani, o come la mancata ristrutturazione di un Teatro. Non è solo questo! All’amministrazione comunale sfugge il concetto sociosanitario di “Immobilità in un Disabile” che è definita come difficoltà o incapacità a compiere movimenti, incide negativamente sulla qualità della vita, riduce l’indipendenza e l’autonomia personale e aumenta la richiesta di prestazioni assistenziali. La mancanza del servizio di trasporto nega agli utenti in terapia la possibilità di sottoporsi a delicate pratiche riabilitative (svolte da fisioterapisti, logopedisti, psicomotricisti e assistenti sociali) innescando inevitabilmente complicanze sulla salute dei soggetti con menomazione. Per esser brevi, l’interruzione del servizio sta producendo, in diversi soggetti, complicanze come: aumento delle rigidità articolari, riduzione dell’attività respiratoria e circolatoria, ritardo cognitivo per i bambini, ritardo nel linguaggio, piaghe da decubito e non meno gravi disagi familiari. Riteniamo che i danni siano già in atto, poiché ci sono scarse possibilità di recuperare le prestazioni sanitarie non ricevute dagli aventi diritto del comune di Trapani. Va ricordato inoltre, che gli aventi diritto al trasporto del comune sono accompagnati da un riconoscimento della L. 104/92 per gravi malattie. Diversamente, “garantire la continuità di trattamento del disabile”, come invece sancito e garantito dalla legge citata evita un incombente decadimento fisico e cognitivo. In assenza del servizio di trasporto molte famiglie, che non dispongono di mezzi idonei e senza possibilità economiche per potervi provvedere, sono costrette a lasciare i loro ragazzi a casa senza terapia, senza visite e senza strumenti di socializzazione. Stesso destino per gli anziani, molti dei quali pensionati che a stento riescono a “campare”, non sono in grado di pagare qualcuno per farsi accompagnare. Auspichiamo che i fondi destinati dalla Regione Siciliana al comune di Trapani per il servizio di trasporto dei disabili siano interamente destinati e garantiti allo scopo, in modo da evitare ulteriori e irrecuperabili danni in chi soffre di gravi malattie e al contempo garantire un sostegno ai loro familiari.
Il problema non è la disabilità, ma tutto ciò che circonda un disabile. Quotidianamente i familiari che assistono le persone disabili devono lottare perché i loro cari raggiungano piccoli traguardi, ma non si può chiedere loro di lottare anche per ottenere i diritti più elementari. Diverrebbe per padri, madri, fratelli un peso insostenibile. Il trasporto per i disabili dovrebbe essere scontato, così come lo è per i normo dotati, ma non è sempre così purtroppo.
L’impegno di ciascuno è che non ci siano cittadini di serie A e di serie B. Dopo questa nostra nota sarebbe bello apprendere la notizia che il servizio riprenderà a Trapani il prossimo 3 dicembre, data in cui ricorre la “Giornata internazionale per le persone con disabilità”. Sarebbe un modo concreto di celebrare la solidarietà verso i meno fortunati, non con parole di circostanza ma con un atto concreto”.
Cronaca