Il pubblico ministero Antonella Trainito ha chiesto la condanna a sei anni e mezzo di carcere per il noto imprenditore del settore ristorazione, il marsalese Michele Licata. Oggi il gup, Riccardo Alcamo, ha accettato la richiesta del rito abbreviato per che l’avvocato Stefano Pellegrino che assiste il Licata, aveva avanzato per il suo cliente nella precedente udienza. La richiesta del Pubblico Ministero è stata possibile in quanto il rito abbreviato, a differenza del rito ordinario, si svolge sulla base di elementi e prove già acquisite in precedenza. La richiesta di condanna per la maxi evasione fiscale è stata fatta dal pm anche alla luce del mancato saldo degli arretrati dovuti dal Licata. La difesa del ristoratore, infatti, aveva tentato di ottenere uno sconto di pena del 50% che sarebbe avvenuto se l’amministrazione giudiziaria avesse saldato i debiti con l’erario. Cosa che non è avvenuta in tempo, visto che restano ancora un milione e mezzo da pagare. Le figlie dell’imprenditore, Clara Maria e Valentina, invece hanno optato per il patteggiamento della pena. L’udienza è stata rinviata al prossimo 29 novembre, quando parleranno gli avvocati difensori. E’ possibile che contestualmente il gup renda nota la sentenza.
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