Trapani: cittadinanza onoraria al PM Nino Di Matteo

redazione

Trapani: cittadinanza onoraria al PM Nino Di Matteo

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martedì 25 Ottobre 2016 - 12:07

Ieri il consiglio comunale di Trapani ha deciso all’unanimità di conferire la cittadinanza onoraria a Nino Di Matteo, il magistrato palermitano che da anni conduce una dura e coraggiosa lotta contro la mafia e che ha ricevuto diverse attestazioni di solidarietà, ottenendo la cittadinanza onoraria in diversi comuni italiani, fra cui il comune di Milano.

Un atto di indirizzo per la richiesta della cittadinanza onoraria era stato presentato circa un anno fa dal consigliere Ninni Barbera (gruppo misto). “Uomo simbolo della lotta alla criminalità organizzata, cui il nostro paese deve molto per il suo coraggio e la sua dedizione al servizio – quanto scritto nell’atto di indirizzo – ha svolto il ruolo di Pubblico Ministero in numerosi processi a carico di moltissimi affiliati alle cosche mafiose (…) è improrogabile che il comune di Trapani esprima con chiarezza un forte e inequivocabile messaggio di grande solidarietà umana, politica e istituzionale al giudice Nino Di Matteo per la sua coraggiosa attività investigativa e per i grandi rischi a cui è sottoposto, ribadendo l’impegno della città di Trapani nella lotta contro la criminalità, il malaffare e la commissione tra mafia e politica“.

Non sono mancate le polemiche in merito al fatto che i consiglieri Mimmo Fazio e Francesco Salone abbiano abbandonato l’aula all’inizio della discussione, non partecipando così al voto.

“Chissà se anche nel caso di Nino Di Matteo l’onorevole Fazio ha ravvisato le stesse “strumentalizzazioni politiche” che vedeva dietro la richiesta di cittadinanza onoraria al prefetto Sodano – si legge in una nota dell’associazione Trapani Cambia –  Perché un motivo ci deve pur essere se ha abbandonato l’aula consiliare stasera proprio quando iniziava la discussione, appunto, sul riconoscimento al magistrato palermitano. Oppure è solo uno strano caso di intolleranza alle cittadinanze onorarie. Pure contagiosa, visto che se ne è andato via con il fedele Salone, il quale scambia la legalità per una caccia all’immigrato quando è fermo al semaforo. Il dubbio ci rimarrà. Ma una cosa è certa, per fortuna e malgrado loro, da stasera Nino Di Matteo è uno di noi!“.

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