Il Trapani Calcio in visita nei reparti di Pediatria dell’Ospedale Sant’Antonio Abate

redazione

Il Trapani Calcio in visita nei reparti di Pediatria dell’Ospedale Sant’Antonio Abate

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giovedì 13 Ottobre 2016 - 14:03

I bambini ricoverati presso i reparti di Chirurgia Pediatrica e Pediatria dell’Ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani hanno ricevuto oggi la visita dei calciatori e dello staff tecnico del Trapani Calcio, in occasione del primo appuntamento con l’iniziativa della Lega B e dei 22 Club associati “Un giorno per la nostra Città”, che la società granata ha realizzato in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani. Momenti di gioia, sorrisi, allegria e di grande entusiasmo per i piccoli pazienti, che hanno avuto la possibilità di abbracciare i propri beniamini, di scattare foto con loro e di scambiare battute. Squadra e staff sono stati ricevuti dal dirigente medico della direzione sanitaria Rosa Maria Braj, dal primario del reparto di Pediatria Pietro Di Stefano e dal primario di Chirurgia pediatrica Giuseppe Piazza.

Credo che sia un dovere per giocatori, allenatori incontrare le persone che soffrono, in particolare i bambini che sono sotto l’aspetto emotivo quelli che ti colpiscono di più perché sono i più indifesi – ha detto mister Serse Cosmi -. Il nostro mestiere dà dei privilegi enormi, credo però che il privilegio più grande e più bello che possiamo avere è quello che solo con la presenza possiamo rendere felici le persone. E’ importante condividere questi momenti, so che significa anche una presenza, un sorriso da parte delle persone che vengono dal mondo dello sport, in particolare della squadra della propria città”

E’ un’iniziativa veramente bella, per la quale ringrazio il Trapani Calcio ed i suoi dirigenti – ha detto il dottore Pietro Di Stefano – I bambini di oggi saranno gli adulti del futuro e dobbiamo farli vivere in un mondo quanto più sereno possibile. Per questo momenti come quello di oggi diventano importanti, perché danno gioia a un bambino che si trova ricoverato, magari per una patologia per fortuna non grave, ma indubbiamente impegnativa. Il mondo del domani sarà certamente migliore se i bambini di oggi saranno il più possibile sereni”.

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