Agricoltura e sviluppo rurale, turismo, cultura, comunicazione e fondi europei. Sono queste le deleghe di Lorella Di Giovanni assegnatele dal sindaco Surdi 50 giorni fa. Tra le prime iniziative che l’assessore ha dovuto rilanciare vi è “Alcamo estate”, un calendario organizzato in poco tempo, con fondi esigui, ma grande riscontro da parte del tessuto culturale alcamese
L’insediamento della giunta è coinciso con l’inizio della stagione estiva. Alcuni suoi colleghi hanno dovuto subito affrontare delle emergenze, come la questione rifiuti e il bilancio 2015 non ancora approvato. Quali difficoltà ha riscontrato, invece, lei nel gestire le sue numerose deleghe?
In questi cinquanta giorni dall’insediamento, la nuova Amministrazione Surdi ha affrontato importanti urgenze, quali appunto la questione dei rifiuti e l’approvazione del bilancio. Non meno impegnative sono apparse, sin da subito, le mie deleghe: agricoltura e sviluppo rurale, turismo, cultura, comunicazione e fondi europei. Questi temi, in una visione d’insieme, sono tra loro collegati, lasciando, a chi ha il compito di governarli, la possibilità di procedere secondo un disegno complessivo che, allo stesso tempo però, si rivela molto articolato.
A fine luglio è stato realizzato, in tempi ristretti, il programma Alcamo Estate, grazie all’appello lanciato dall’amministrazione alle associazioni del territorio, le quali hanno risposto positivamente facendosi addirittura carico di tutte le spese. Pensa che in futuro sia possibile implementare delle iniziative a sostegno delle stesse?
Nel progetto “Alcamo Estate” il tempo e le risorse finanziarie sono scarseggiati se non addirittura mancati. Tuttavia la consapevolezza di “doverne fare a meno” non ha scoraggiato né la macchina organizzativa né le nostre forze creative che, con grande senso di appartenenza alla Città, hanno reso possibile la realizzazione di un palinsesto di eventi che ogni giorno anima la nostra cittadina e il nostro soggiorno al mare. Per “Alcamo Estate”, l’Amministrazione Surdi ha chiamato attorno a sé le associazioni, gli artisti, gli intellettuali e gli operatori economici che vivono e lavorano nel territorio e con loro ha avviato un percorso di collaborazione fattiva che, certamente, non si concluderà a settembre ma che invece si sostanzierà in azioni programmatiche a medio e lungo termine.
Quali priorità, secondo lei, l’amministrazione dovrà mettere in agenda per favorire la crescita del turismo nella nostra città?
Il turismo è un’attività economica di primaria importanza per molti comuni siciliani e certamente lo può diventare anche per Alcamo. La sfida diviene allora quella di attrarre il turista attraverso l’erogazione di servizi di qualità e la messa in scena di esperienze sempre più tipicizzate in base alla cultura e alle tradizioni locali. Laddove, infatti, come nel caso specifico di Alcamo, il territorio è particolarmente ricco di evidenze culturali, architettoniche, archeologiche, paesaggistiche, storiche e della tradizione enogastronomica; la priorità diviene quella di trasformare la “risorsa turistica” in “attrattività turistica”, al fine di guadagnare visibilità e competitività sul mercato delle destinazioni turistiche.
In passato ha lavorato come consulente per diversi enti pubblici. Adesso, svolge il ruolo dei suoi ex interlocutori. Quali differenze ha riscontrato nell’avere ricoperto, seppur da poco tempo, le due diverse posizioni?
Nel ricoprire il ruolo di assessore del Comune di Alcamo, metto lo stesso spirito di servizio con il quale, da sempre, svolgo la mia professione. Ho sempre lavorato per enti pubblici di livello sovracomunale e oggi le mie competenze e la mia esperienza sono a disposizione della nostra Città.
Alcamo è una città che ha usufruito negli anni passati di diversi fondi europei. Quali sono le condizioni favorevoli che possono consentire al nostro Comune di intercettarne nuovamente nell’avvenire?
Le opportunità che un Ente locale bene integrato nell’ottica comunitaria può cogliere dai bandi collegati ai fondi strutturali e a quelli diretti, sono molteplici. Da oggi al 2020 i Comuni sono chiamati a organizzarsi al meglio per intercettare sempre maggiori risorse finanziarie, mettendo in campo idee progettuali da realizzare. Anche il Comune di Alcamo è già al lavoro per la costituzione di un ufficio politiche europee che possa supportare la struttura amministrativa nell’accesso ai fondi. Si vuole andare verso una maggiore qualità progettuale e verso l’individuazione dei bandi e delle fonti di finanziamento più coerenti rispetto ai fabbisogni dell’Ente.
Linda Ferrara