Tutelare la balneazione, nuove norme limitano la pesca nelle acque del territorio

redazione

Tutelare la balneazione, nuove norme limitano la pesca nelle acque del territorio

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martedì 09 Agosto 2016 - 09:59

L’Ufficio Circondariale Marittimo di Marsala ha emanato un’ordinanza in merito alle nuove norme di sicurezza balneare nelle acque del territorio. Nel rispetto delle disposizioni di legge in vigore, le nuove norme si applicano in via generale tutto l’anno sia nelle spiagge libere, sia in quelle attrezzate (pubbliche o private), negli stabilimenti balneari e nella Riserva Orientata delle Isole dello Stagnone. L’articolo 10 dell’ordinanza, disciplina la pesca l’uso di attrezzature atte ad essa. Questa è una vera novità: durante la stagione balneare, nelle ore comprese tra le 8.30 e le 19.30, nella fascia di mare riservata alla balneazione è vietato pescare con qualunque attrezzo, incluse lenze e canne da riva. Questo è previsto in tutto il territorio, compreso lo Stagnone. Una differenza rispetto alle precedenti norme, perché chi era in possesso della relativa autorizzazione poteva pescare ad ogni orario. Adesso la Guardia Costiera vuole tutelare i bagnanti. D’altro canto però, chi pratica la pesca, soprattutto per passione o sport, ha manifestato qualche perplessità in merito, visto che nella fascia oraria suddetta non può esercitare la pesca altrimenti incorrerà in sanzioni anche pesanti. I limiti alla navigazione per consentire la balneazione sono, invece, 300 metri dalle coste pianeggianti e 100 da quelle alte e rocciose, mentre all’interno dello Stagnone la zona riservata alla balneazione è di 200 metri a partire dalla battigia. Per i tratti non segnalati i divieti valgono dalle 8 alle 20. Per i tratti di mare antistanti a stabilimenti o strutture balneari il limite di navigazione deve essere segnalato dai gestori dei lidi con il posizionamento di galleggianti. Per quanto riguarda le acque sicure, nelle spiagge libere e nei lidi, i comuni costieri hanno l’obbligo di segnalare il limite delle acque sicure entro il quale possono nuotare i bagnanti che è di 1,60 metri.

Le zone vietate alla balneazione invece, sono quelle dei porti e degli approdi, inclusi gli imbarcaderi per l’Isola di Mozia presenti all’interno della Riserva; nelle zone di regolare transito di navi, nello sbocco degli imbarcaderi e nell’approdo sull’Isola di Mozia, in quanto la balneazione costituisce pericolo od intralcio alla manovra delle navi stesse; nelle zone di fonda, nella rada, in prossimità delle imboccature portuali, dei pontili destinati all’ormeggio, delle passerelle di attracco, dei canali di accesso a porti o approdi ed all’interno dei corridoi di lancio segnalati; ad una distanza inferiore a metri 100 da navi mercantili o militari ancorate od ormeggiate alla boa, nonché da impianti fissi da pesca; in prossimità delle foci dei fiumi e di canali e nelle vicinanze di collettori e di prese d’acqua; quando ci sono lavori in corso e fatti salvi i divieti delle Autorità Sanitarie in merito ai tratti di mare dichiarati non balneabili per inquinamento. L‘ordinanza inoltre, prevede delle norme molto ristrette in merito alle misure di sicurezza in mare e di salvataggio, che sono obbligatorie sia per i gestori dei lidi sia per i comuni a seconda dei casi. Infine il nuovo provvedimento – sottoscritto dal comandante Gianluigi Bove lo scorso 31 maggio – afferma che è sempre vietato attraversare le coste frequentate o meno da bagnanti e la fascia di mare riservata alla balneazione fino al limite di 500 metri dalle coste con pistole e fucili subacquei carichi. Gli articoli successivi regolano anche l’uso di wind surf e kite surf che devono essere esercitate nelle zone consentite (ed è sempre consentito in un determinato tratto della Riserva dello Stagnone) e non in quelle riservate alla balneazione o in prossimità di porti ed approdi; i maggiori di 14 anni possono usare le tavole ma con la supervisione di un maggiorenne. La Guardia Costiera ha anche istituito il “numero blu” gratuito 1530 con l’esclusiva finalità di segnalare tempestivamente un’emergenza in mare e consentire il rapido intervento dei mezzi di soccorso.

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