Domani pomeriggio il Consiglio comunale di Marsala si confronterà sul nuovo Piano d’Intervento per i rifiuti, proposto dall’amministrazione Di Girolamo. Ad arricchire il dibattito, verosimilmente, anche gli emendamenti che entro oggi verranno depositati dai consiglieri lilibetani. Tra i più convinti sostenitori della validità di questo Piano l’assessore ai servizi Agostino Licari, che ha investito tempo ed energie per arrivare a una soluzione che superasse le criticità evidenziate dal servizio di raccolta in questi anni, senza pesare ulteriormente sulle tasche dei contribuenti.
Preoccupato per la seduta di domani?
Spero che prevalgano il buon senso e l’interesse della città, non le posizioni preconcette. In queste settimane ho sentito tante false notizie, anche rispetto ai costi. Il Piano che abbiamo presentato comporta una sensibile riduzione del costo attuale del servizio, da 14,7 a 12,4 milioni di euro. Considerando il ribasso d’asta che può arrivare anche al 20% si può giungere a una riduzione della Tari che, per i cittadini virtuosi può raggiungere il 50% ed oltre. Altri dubbi sono stati avanzati ad arte sull’affidamento dell’incarico ad Esper: forse non piace che sia una realtà indipendente che nel proprio codice etico chiarisce di non lavorare con società del settore e che non ci troveremo come interlocutrice a fianco della ditta che dovesse aggiudicarsi l’appalto. Molti Comuni siciliani si sono avvalsi della sua collaborazione, non vedo perchè non dovremmo farlo noi.
Come si è arrivati ad affidare quest’incarico ad Esper?
Visto che era in ballo un appalto di 100 milioni di euro e considerando i problemi avuti in precedenza con un sistema in cui i Comuni erano succubi del gestore di turno, ci siamo rivolti all’ingegnere Patti affinchè cercasse sul territorio nazionale ditte che hanno operato con responsabilità e trasparenza. Anche perchè nei rifiuti si annidano spesso gli interessi del malaffare.
C’è sempre il rischio che da Palermo e Roma possano arrivare notizie che azzerino tutto il lavoro fatto in questi mesi.
Sì, il rischio c’è. Noi ci siamo opposti in sede di SRR all’ultima ordinanza al fine di proteggere gli interessi della città. Ci è stato inoltre ordinato di conferire i rifiuti a Lentini, all’altro capo della Sicilia con costi enormi che hanno eroso i risparmi che avevamo avuto con l’aumento della differenziata. Chi ha disposto quest’ordinanza, evidentemente, non conosce la geografia siciliana. Siamo contrari anche all’ipotesi di accorpare ATO diversi: la nostra SRR è tra le più virtuose in Sicilia con nessun debito e poco personale, ma con l’accorpamento rischiamo di finire con Belice Ambiente e Agrigento. In questo modo saremmo costretti a ripartire i debiti enormi che loro hanno contratto e anche il personale in eccesso che hanno assunto, spesso con logiche clientelari. Potrebbe avere senso una gestione integrata dell’impiantistica, ma non della raccolta. Si andrebbe in controtendenza con lo spirito dell’ARO, in base a cui in ogni Comune la raccolta andrebbe gestita secondo le peculiarità dei territori.
Massimo Grillo è intervenuto criticamente sul nuovo Piano presentato dall’amministrazione ed è tornato ad auspicare l’apertura di una discarica comunale.
Strano quest’intervento di Grillo, arrivato fuori tempo massimo. Il progetto della discarica era stato affidato all’ATO durante l’amministrazione Carini, di cui faceva parte anche il movimento di Grillo. Avrebbero potuto provvedere in quegli anni, ma non se ne fece nulla. Ora torna a tirare fuori il progetto della discarica come fosse una panacea. Quello degli impianti è un problema reale, avere le discariche potrebbe essere utile, ma meglio puntare su aumento della differenziata e del compostaggio, anche attraverso nuovi sistemi. Rispetto a Grillo mi chiedo: dov’è stato finora? In Sicilia per trent’anni abbiamo avuto un sistema che ha puntato poco sulle strutture pubbliche, favorendo i “signori delle discariche”. Massimo Grillo da 30 anni fa parte di un mondo politico che ha determinato anche queste dinamiche.
Nel settore dei rifiuti, come si diceva prima, si sono annidati anche gli interessi della criminalità organizzata e si sono registrati fenomeni di corruzione politica. Tra Marsala e Trapani si stanno celebrando alcuni processi, in cui risulta coinvolto anche l’ex senatore Papania. La vostra amministrazione come intende difendersi da possibili infiltrazioni?
Creando le condizioni di una gestione quanto più trasparente possibile, non viziata. Stiamo lavorando in questo senso.
Che ne pensa della proposta dell’ex assessore Dugo?
Si tratta di un progetto che presenta alcuni errori grossolani e non tiene conto delle normative regionali in tema di salvaguardia dei lavoratori, prevedendo una riduzione da 165 a 71 unità. Il risparmio di cui si parla deriverebbe proprio dal taglio del personale, che però creerebbe grandi difficoltà nella gestione del servizio porta a porta. Inoltre, il progetto parla di una percentuale di rifiuti raccolti che dovrebbe arrivare al 57,7%, quando la legge ci chiede di arrivare almeno al 65%. Sicuramente legata a una svista è poi la parte in cui si prevede l’utilizzo di sacchetti Mater-Bi, forniti da un singolo produttore, la Novamont spa, ex Montedison. Strano poi prevedere il ricorso a mezzi noleggiati e non acquistati, con il rischio che ci si ritrovi con pochissime società che garantiscono il servizio.
Il rischio di una proroga appare quantomai concreto, considerato che il rapporto con Aimeri si conclude a fine agosto.
Possibile che ci sia una gestione provvisoria. Per quanto ci riguarda, abbiamo trasmesso la nostra bozza a fine marzo al Consiglio comunale, per una condivisione e un arricchimento. Abbiamo anche pianificato una fase di ascolto, coinvolgendo cittadini e operatori. Ci sono stati continui rinvii di fronte all’esigenza di prelevare il punto e correre.
Che succede se domani il Consiglio approva il Piano?
La palla poi passa alla Regione che devo autorizzare l’ARO. Poi si può procedere all’avvio della procedura di gara.