Omicidio Mirarchi: maxi piantagione di canapa in una serra, arrestato il proprietario. Sabato i funerali del militare

redazione

Omicidio Mirarchi: maxi piantagione di canapa in una serra, arrestato il proprietario. Sabato i funerali del militare

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giovedì 02 Giugno 2016 - 16:36

Primo arresto nell’ambito delle indagini legate all’omicidio del maresciallo Silvio Mirarchi. I Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Marsala, nella notte hanno individuato e tratto in arresto il gestore delle serre all’interno delle quali è stata rinvenuta un grossa piantagione di marijuana, in contrada Ventrischi. Si tratta del 54enne Francesco D’Arrigo, originario di Partinico. L’uomo è ritenuto responsabile della coltivazione della vasta piantagione di canapa indiana, composta da ben 6000 piante, attualmente sottoposte a sequestro. Lo stupefacente sequestrato, immesso nel mercato avrebbe potuto fruttare oltre quattro milioni di euro. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato condotto presso la casa circondariale San Giuliano di Trapani a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Francesco D'Arrigo

Francesco D’Arrigo

Continuano nel frattempo le indagini dei carabinieri che stanno setacciando il territorio in cui si è consumato il brutale delitto, alla ricerca di elementi utili all’individuazione del soggetto che martedì sera ha ferito mortalmente il vicecomandante della Stazione dei Carabinieri di Ciavolo. Sul posto stamattina, sono arrivati anche gli uomini del Ris, che hanno effettuato i rilievi del caso. Nessuna pista per il momento è esclusa, anche se le indagini si stanno svolgendo nel massimo riserbo. Molti indizi lasciano pensare che nella zona del territorio marsalese interessata dall’omicidio si siano radicati negli ultimi tempi forti interessi della criminalità organizzata nella coltivazione di piantagioni di marijuana, il cui traffico finisce per alimentare il giro d’affari malavitoso. E proprio su questo fronte, con ogni probabilità, stava indagando Mirarchi martedì sera, mentre in abiti borghesi stava effettuando una perlustrazione dell’area compresa tra le contrade Scacciaiazzo, Ventrischi e Ciavolo, prima di essere colpito tra il fianco e la schiena da uno dei sette proiettili lasciati partire da un soggetto, fin qui ignoto, che verosimilmente aveva il compito di controllare che nessuno si avvicinasse alla piantagione.

Nel frattempo, il corpo senza vita di Mirarchi si trova ancora a Palermo, per gli esami autoptici in corso al Policlinico. A raggiungere la moglie e i due figli nel capoluogo siciliano, anche la madre e i fratelli del maresciallo, originario di Catanzaro. I funerali del militare si terranno sabato mattina alle 11, presso la Chiesa Madre di Marsala, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette. La sera prima (venerdì) verrà invece allestita la camera ardente presso i Salesiani di Marsala (con ingresso da via dello Sbarco).

Il sacrificio di Silvio Mirarchi è stato ricordato anche nel corso della cerimonia tenutasi ai Fori Imperiali di Roma in occasione della Festa della Repubblica, in particolare, con l’intervento del Sottosegretario al Ministero della Giustizia Cosimo Ferri:

Il 2 giugno di 70 anni fa l’Italia sceglieva la Repubblica. Da allora il nostro Paese ha affrontato sfide importanti e di nuove se ne scorgono all’orizzonte. Oggi, in occasione della Festa della Repubblica, dobbiamo riscoprire con ancora più vigore l’orgoglio di essere italiani. Essere italiani oggi significa andare fieri del proprio know-how, esportato in tutto il mondo, ma anche comprendere fino in fondo la necessità di essere parte integrante, attiva e propositiva di processi che si svolgono anche a livelli sovranazionali, in Europa come nelle organizzazioni internazionali di cui l’Italia fa parte. Oggi è la festa di tutti gli italiani e, come ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’Italia è più bella e migliore di quella che a volte dipingiamo noi stessi. Il mio pensiero, oggi, va in particolare a tutte le categorie sociali più deboli: dalle persone diversamente abili a quelle senza lavoro, da chi è malato a chi soffre l’emarginazione a causa della povertà, solo per citare alcuni esempi. Non si sentano esclusi dalla loro Italia. Un tributo speciale va al maresciallo dei carabinieri, Silvio Mirarchi, morto ieri dopo essere stato ferito durante un’operazione antidroga nelle campagne di Marsala: a lui, simbolo di quelle persone che sono morte a servizio della Repubblica, va il mio pensiero“.

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