E’ crisi nera del settore edilizio in provincia di Trapani, una situazione aggravata anche dal blocco di importanti opere pubbliche. A lanciare l’allarme i sindacati Fillea Cgil, la Filca Cisl e la Feneal Uil, che snocciolano dati e forniscono un elenco dei cantieri che tra contenziosi e lentezze burocratiche sono fermi o non ancora avviati.
“Dal 2010 al 2015 – denunciano i segretari della Fillea Cgil Enzo Palmeri, della Filca Cisl Francesco Danese, della Feneal Uil Giuseppe Tumbarello – in provincia di Trapani è venuto meno il 60 per cento dell’occupazione. La forza lavoro che storicamente si attestava su 10.800 addetti oggi conta in tutto il territorio solo 3.800 operai. Il settore – proseguono – è al collasso e rischia di scomparire dal mercato con conseguenze catastrofiche per l’economia trapanese. Occorre che gli amministratori accelerino urgentemente l’iter per l’aggiudicazione delle gare”.
In particolare tra le opere pubbliche bloccate c’è il Museo di Gibellina, i cui lavori iniziati e poi sospesi, sono fermi da un anno perché si attende lo sblocco dei finanziamenti (tre milioni di euro) da parte della magistratura contabile. Contenzioso invece tra la società Coveco, aggiudicataria dell’appalto per i lavori del porto di Castellamare del Golfo e la Regione Siciliana.
I sindacati del comparto edile della Cgil, della Cisl e della Uil denunciano, inoltre, la lentezza con cui vengono aggiudicate le gare di appalto.
“Per la riqualificazione delle palazzine nel quartiere di San Giuliano per cui sono stati stanziati 6 milioni di euro – dicono Palmeri, Danese e Tumbarello – l’Urega ha aperto in quattro mesi solo 129 delle 235 buste presentate dalle ditte partecipanti al bando predisposto dal Comune di Erice. Una lentezza che il comparto non si può permettere”.
Intanto, sempre a Erice, nell’ambito del contratto di quartiere sono stati finanziati 7 milioni di euro per i lavori di riqualificazione urbanistica nelle zone di Raganzili, Trentapiedi, San Giuliano e San Cusumano e per interventi di riqualificazione nelle palazzine Iacp.
“Con il ritmo tenuto dall’Urega per l’aggiudicazione delle gare di appalto – concludono i segretari – ci chiediamo quando e se partiranno questi lavori. Il territorio trapanese, il comparto dell’edilizia e gli operai del settore e dell’indotto non possono continuare ad attendere tempi biblici per la realizzazione di importanti opere che darebbero una notevole boccata di ossigeno al settore”.
Cronaca