Lo scorso fine settimana la politica a Petrosino è andata in fibrillazione. Proveremo a riassumere i fatti accaduti. Naturalmente noi abbiamo le nostre idee, ma raccontandovi i fatti cercheremo di essere i più asettici possibili lasciando a voi, specialmente se siete lettori della cittadina limitrofa a Marsala, il giudizio sull’accaduto. Atto primo: la consigliera Katia Pipitone eletta nelle fila dell’opposizione, transita in quelle della maggioranza. “Le stesse idee per le quali mi sono candidata possono avere una risposta con questa Amministrazione”. E via dall’altra parte. Atto secondo: il Partito Democratico, con il segretario Giovanni di Dia, dopo un assordante silenzio durato anni, interviene contro l’Amministrazione bollandola di “… inadeguatezza ed irresponsabilità nell’amministrare il bene pubblico poiché così continuando non potranno essere garantiti nemmeno i servizi essenziali”. E poi giù una serie di dati a testimonianza dell’indebitamento in cui versa il Comune. Atto terzo: anche loro dopo anni di silenzio intervengono. Si tratta dei sostenitori del sindaco: “Attacchi infondati e falsità hanno come risultato l’isolamento politico della componente Pd in seno al Consiglio comunale”. E carte alla mano dimostrano che l’indebitamento è stato dimezzato dall’attuale giunta guidata da Gaspare Giacalone. Tutto qui? Schermaglie tra opposizione e maggioranza? No di certo. Atto quarto, interviene il presidente del Partito Democratico di Petrosino Daniele Tumbarello, il quale a proposito della riunione di segreteria del suo partito dove è stato prodotto il documento contro l’Amministrazione, dichiara:“Non ricordo né luogo e neanche data in cui questa riunione si sia svolta”. E visto che non si ritiene uno smemorato continua “…mi dissocio dalle riflessioni fatte sugli organi di stampa, non ci possiamo fermare solo a valutare in modo approssimativo il debito del nostro comune, mi sembra troppo riduttivo”. Musica per le orecchie del sindaco che interviene su facebook: “Finalmente toni pacati e senso di responsabilità. Posso solo dire che non sono tutti uguali e sono pronto al dialogo. Qualcuno ha perso definitivamente la faccia ed ogni briciolo di credibilità“. Atto quinto: controreplica del segretario cittadino del Pd: “Forse il Presidente non ricorda che il Pd, dal 2012, avendo perso le elezioni, è all’opposizione di questa Amministrazione ed ha l’obbligo di stigmatizzarne le gravi insufficienze, affinché i cittadini siano consapevoli dello stato in cui versa il nostro Comune”. In pratica dà del “distratto” al suo presidente. Atto sesto, il prossimo anno si vota per il rinnovo delle cariche amministrative. Decideranno, come sempre, i cittadini. Votate gente, votate.
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