Era nell’aria da alcuni giorni. Sembrava il segreto di “Pulcinella”. Tutti infatti sapevano che l’assessore Antonino Barraco era in procinto di lasciare la giunta guidata da Alberto di Girolamo. Con una nota che abbiamo pubblicato ieri, le dimissioni sono state in pratica ufficializzate. Ora si apre la solita “caccia” per individuare il suo sostituto. Barraco parla di dimissioni irrevocabili e oltre ad elencare alcuni progetti messi in cantiere durante i mesi trascorsi in Giunta, si leva qualche “sassolino” dalla scarpa. Dopo avere ringraziato il sindaco e i colleghi, l’ormai ex assessore afferma che occupandosi di agricoltura crede che “…il futuro di Marsala dipenda per una grossa fetta dalle scelte che riuscirà a fare in campo agricolo e vitivinicolo. Ho voluto affrontare questo tema che reputo centrale da un punto di vista sociale ed economico attraverso tre azioni principali. Azione culturale: da qui l’idea di intestare una strada a Marco De Bartoli per iniziare un percorso che, partendo dalla memoria, potesse poi sviluppare un ragionamento sull’identità, sulla cultura, sulle eccellenze del territorio. Azione urbanistica: con un ragionamento sull’identità urbanistica, partendo anche dal recupero dei vecchi dammusi e “malaseni” tipici delle campagne marsalesi. Azione economico/sociale, portando avanti un procedimento per la creazione di un marchio DOCG Marsala”. Barraco continua e passa ad elencare le difficoltà che ha dovuto fronteggiare scontrandosi “…con chi pensa che il nostro vino debba continuare ad essere “venduto in padella” e non debba avere riconosciuta la dignità di una tavola e poi con le lentezze della politica e della burocrazia. E’ stato molto difficile dovermi misurare con i tempi assolutamente non congrui rispetto alle esigenze del territorio e alle risposte che credevo di poter dare con le mie azioni. A questo si aggiunga da un lato la mancanza di risorse umane (mancanza di una segreteria e di un gruppo di lavoro a mia disposizione) e finanziarie che hanno reso ancora più difficile raggiungere gli obiettivi che mi ero posto. E anche la pressione dell’antipolitica, il disprezzo verso chi si spende politicamente e ricopre ruoli istituzionali, un fenomeno che ho potuto misurare personalmente in questi mesi”. Ora si apre il toto assessore. L’identikit su cui si muove il sindaco farebbe pensare ad un “sosia” di Nino Barraco. Imprenditore del settore agricolo magari con qualche esperienza in politica in più. Ma c’è da fare i conti con i gruppi e i partiti della maggioranza. L’area che fa capo a Paolo Ruggirello e che è ad un passo dal diventare parte integrante del Pd, preme per un posto in giunta. Difficile che possa essere una delle due consigliere del gruppo Democratici per Marsala: Ginetta Ingrassia o Luana Alagna. Di area poterebbe essere un possibile assessore riconducibile al movimento Cambiamo Marsala. In questo caso non è da escludere l’ingresso in giunta della consigliera Linda Licari, tra le più attive in questi primi mesi di consiliatura. Aspirano ad una presenza nell’esecutivo anche i due ex socialisti, Letizia Arcara e Oreste Alagna, usciti dal partito ma rimasti in maggioranza. C’è anche, seppure remota, l’ipotesi che Alberto Di Girolamo “attinga” risorse all’interno del suo partito. Ma occorre dire che il Pd oltre che dal sindaco è rappresentato in giunta dal suo vice Agostino Licari e da Anna Maria Angileri. Infine l’idea politicamente più suggestiva (anche se occorre dire che i diretti interessati, da noi interpellati, smentiscono), l’ingresso in giunta e in maggioranza dell’Udc. Il partito di Turano sostiene i governi Renzi e Crocetta, sta con il Partito Democratico in tante amministrazioni locali, ora potrebbe essere la volta di Marsala.
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