Media e politica continuano il loro pressing sull’amministrazione Errante a proposito del caso Giambalvo. Da un lato, infatti, c’è il nuovo servizio delle Iene, andato in onda ieri sera su Italia Uno, in cui l’inviato Filippo Roma investe della questione il Ministro degli Interni Angelino Alfano. Dall’altro c’è l’offensiva del Pd nei confronti del primo cittadino, di cui adesso i “dem” castelvetranesi chiedono le dimissioni.
Dopo aver riassunto la vicenda che vede protagonista il consigliere comunale Calogero Giambalvo, (prima coinvolto nell’operazione “Eden 2” e sospeso dalla carica; poi assolto dal processo in cui era imputato e riammesso in Consiglio, ma comunque sotto l’occhio del ciclone per le intercettazioni in cui si vanta di aver incontrato Matteo Messina Denaro) l’inviato delle Iene intervista Angelino Alfano, ricordandogli che la legge 267/2000 prevede, all’articolo 142 (comma 1), che il Ministro degli Interni possa disporre la rimozione di un consigliere comunale con un proprio decreto, nel caso in cui siano stati consumati “atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge o per gravi motivi di ordine pubblico”. “Abbiamo tutto l’interesse di cacciarlo”, ha dichiarato in prima battuta Alfano, affermando di conoscere la situazione di Castelvetrano ma di voler comunque approfondire ulteriormente la questione prima di prendere qualsiasi decisione.
Una settimana dopo, di fronte a una nuova incursione di Filippo Roma, il Ministro spiega di non poter intervenire con un decreto alla luce dell’assoluzione del Tribunale nei confronti di Giambalvo, ma di aver avuto rassicurazioni da parte del sindaco Errante sul pressing in corso per portare il consigliere di Articolo 4 alle dimissioni. “Come estrema soluzione – ha proseguito Alfano – se il consigliere non dovesse dimettersi, sarebbe il sindaco a farlo”.
L’impressione è che questa possibilità non sia più così remota come appariva fino a qualche giorno fa. L’autosospensione di venti consiglieri comunali per indurre Giambalvo a lasciare il proprio scranno a Palazzo Pignatelli è sicuramente un segnale di novità rispetto alle timide prese di posizione delle scorse settimane. Contemporaneamente, il Pd di Castelvetrano ha deciso di alzare ulteriormente il tiro e dopo aver chiesto le dimissioni di Giambalvo, punta adesso a quelle di Felice Errante, definito “l’unico responsabile di questa paralisi amministrativa e della vicenda Giambalvo”. I democratici castelvetranesi (fino a due anni fa organici alla maggioranza) rimproverano a Errante di voler addossare al Consiglio “ogni responsabilità a lui ascrivibile, proponendo nuovamente ed inutilmente la richiesta di dimissioni al consigliere Giambalvo e, quel che ci sembra più grave, la sospensione dell’attività consiliare, al solo inammissibile fine di sottrarsi al confronto democratico d’aula su ogni questione politica e amministrativa, non da ultimo sulle sue inadempienze politiche e amministrative”.
“A seguito della recentissima convocazione del Sindaco della Città da parte del Comitato provinciale per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico e alla luce delle conferenze di Capigruppo consiliare di questi ultimi due giorni – si legge nella nota diffusa agli organi di stampa – il Direttivo del Partito Democratico di Castelvetrano, di concerto con il gruppo consiliare, nella serenità di svolgere con correttezza e trasparenza il proprio ruolo politico ed istituzionale senza essere mai stati condizionati da pressioni esterne di qualunque tipo, ha espresso la disponibilità alle dimissioni del proprio organo di rappresentanza dal Consiglio Comunale, per la salvaguardia delle istituzioni della nostra Città, nel pieno rispetto del valore democratico della rappresentanza. Ma ancora una volta il Sindaco e la sua maggioranza tentano di distrarre i cittadini dai reali problemi della Città che questa amministrazione e questa maggioranza non riesce a risolvere. Basta con questa finzione, basta con questo addossare colpe e responsabilità su altri, basta con questi comportamenti, inaccettabili per il Partito Democratico, che denotano l’incapacità di questo Sindaco a portare avanti una gestione amministrativa con serietà e serenità di giudizio, con efficienza ed oculatezza. Per questo chiediamo che si dimetta”.