Alcamo: attacco dei 5 Stelle ai Coraggiosi di Gaspare Noto, “il Comune è casa loro”

redazione

Alcamo: attacco dei 5 Stelle ai Coraggiosi di Gaspare Noto, “il Comune è casa loro”

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martedì 01 Marzo 2016 - 18:42

I pentastellati accusano il movimento politico, creato dall’ex esponente del PD, di aver ricevuto un trattamento di favore dall’amministrazione per la concessione di strutture precarie vietate per le manifestazioni in Piazza Ciullo

Il movimento politico “I Coraggiosi”, fondato dall’ex piddino Gaspare Noto, è stato presentato lo scorso fine settimana e sta già facendo sollevare alcune polemiche, provenienti in particolare dai pentastellati, i quali hanno sottolineato come la nuova forza politica avrebbe trasgredito le regole vigenti in città con il beneplacito dell’amministrazione comunale.

Infatti, l’organizzazione che si è affacciata per ultima al panorama politico alcamese, sembra avere disatteso le disposizioni contenute in una delibera di giunta dell’aprile 2014, che regola la concessione del suolo pubblico nell’area di Piazza Ciullo. Richiamando quanto stabilito nel regolamento comunale del 2009, che disciplina la collocazione sul suolo pubblico di strutture precarie e temporanee rivolte agli esercizi di somministrazione di alimenti e/o bevande, l’amministrazione Bonventre aveva inibito detta concessione per “le manifestazioni culturali, sportive, politiche, sindacali, delle associazioni di volontariato e quant’altro assimilabile”. Da tale direttiva, però, venivano escluse le manifestazioni relative alle tradizioni religiose e gli eventi organizzati direttamente dal Comune o dietro concessione di patrocinio. Nel novembre dello stesso anno, poi, veniva adottato un provvedimento di modifica che estendeva il diniego previsto per la Piazza Ciullo a Piazza IV Novembre. Quest’ultima, caso volle, è stata uno dei teatri preferiti della campagna elettorale del 2014 dell’eurodeputato Ignazio Corrao.

A quasi un anno dall’approvazione della modifica, il Movimento 5 Stelle aveva espresso il suo disappunto in un comunicato stampa nel quale si affermava che tale atto avrebbe di fatto limitato la libertà di espressione e di riunione sanciti dall’art. 17 della Costituzione italiana. Per la precisione, il comunicato dei grillini era stato diramato successivamente al rigetto da parte degli uffici comunali della richiesta presentata per l’utilizzo di Piazza Ciullo in previsione di una “Agorà” che si sarebbe svolta il 12 dicembre del 2015, con l’ausilio dei noti “banchetti” che contraddistinguono da tempo la loro attività politica. Dunque, secondo i pentastellati, la delibera e le successive modifiche approvate dall’ex giunta Bonventre rappresentavano un chiaro attacco politico nei confronti di quel movimento che, a partire dalle elezioni regionali del 2012, era diventata la principale forza di opposizione della città. Detto “caso” di diniego, in particolare, si riferisce alla visita ad Alcamo del vice presidente della Camera, Luigi Di Maio, costretto a rivolgersi ai suoi simpatizzanti in piedi su una panca allestita per l’occasione. Le autorità locali, in primis del presidente del consiglio comunale Giuseppe Scibilia, avevano cercato di rimediare alla figuraccia, mettendo a disposizione del parlamentare l’aula consiliare per le interviste alle tv locali. Troppo tardi. La frittata era già stata fatta.

Il casus belli, però, non ha fatto fare marcia indietro sulla delibera neanche al commissario Arnone. Dunque, chi ha potuto, ha cercato di conformarsi alla regola. Così, per lo svolgimento della manifestazione di sabato scorso, il movimento di Gaspare Noto ha fatto richiesta del suolo pubblico con la concessione del patrocinio, debitamente autorizzata. Tutto liscio se non fosse che il patrocinio è stato concesso non al movimento politico in quanto tale, ma al centro studi ed iniziative “La Matita” per la realizzazione di una giornata di formazione – informazione denominata “I Diari del Coraggio”. Eppure, in un’intervista pubblicata sui social, nella quale Gaspare Noto si trova davanti ad un gazebo in Piazza, colmo di manifesti dal contenuto chiaramente politico, si afferma che “Coraggiosi”, il movimento lanciato dall’ex deputato regionale del PD Fabrizio Ferrandelli, è sbarcato ad Alcamo. Dunque, la manifestazione del 28 febbraio scorso era chiaramente a sfondo politico, allestita in deroga alle delibere succitate. È possibile che siano state adottati due pesi e due misure per la concessione del suolo pubblico? Per togliersi da questo impiccio, l’amministrazione locale potrebbe rivedere quanto deciso in passato, tanto più se quei provvedimenti si appellavano ad un regolamento che disciplina solo l’utilizzo di strutture amovibili da parte di esercenti commerciali e che, tra l’altro, prevede la revoca o la temporanea sospensione dell’autorizzazione “Per motivi di pubblica utilità e/o in occasione di manifestazioni pubbliche”.

Dunque, il regolamento definisce le caratteristiche delle strutture precarie ed amovibili consentite. Non si fa alcun riferimento ai soggetti che non possono utilizzarli, anzi, regola chi svolge attività con finalità di lucro. Inoltre, per quale motivo un’associazione o un partito politico dovrebbe avere l’obbligo di richiedere il patrocinio comunale per esprimersi liberamente con l’ausilio di una struttura come un gazebo che ha come scopo principale quello di proteggere dalle intemperie e soprattutto dal sole? Aggiungere un simbolo come quello del patrocinio della città ad una manifestazione indetta da un partito politico confermerebbe, poi, quanto proclamato in queste ore dal Movimento pentastellato nei confronti delle altre forze politiche alcamesi “Il comune è casa loro”.

Linda Ferrara

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