Tratto in arresto, dai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile del N.O.R.M. della Compagnia di Marsala, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, Bonafede Pietro, 34enne pregiudicato marsalese, già sottoposto agli arresti domiciliari, sequestrando oltre 4 kg. di marijuana. In particolare, martedì 23 febbraio, presso la Centrale Operativa di Trapani è scattato l’allarme collegato al braccialetto elettronico applicato all’uomo. Una gazzella della Compagnia di Marsala si è quindi recata nella sua abitazione e i militari hanno visto la porta del garage semiaperta e il Bonafede che armeggiava in cucina. Alla vista dei Carabinieri, l’uomo ha interrotto la sua attività correndo all’interno in un’altra stanza dell’abitazione e i militari, dopo aver sentito un forte odore di marijuana, si sono accorti della presenza, per terra, di alcune foglie essiccate. Richiesto l’ausilio di un’altra autoradio, i militari hanno provveduto ad un’accurata perquisizione dell’abitazione e di tutte le sue pertinenze. Nel primo cassetto di un comodino, posto nella sala da pranzo, infatti, è stato rinvenuto un involucro di carta stagnola contenente 50 grammi di marijuana mentre, nello sgabuzzino adiacente a tale locale, è stato trovato un sacco in iuta, con ulteriori 2,4 kg. della stessa sostanza stupefacente. Proseguendo il controllo e precisamente nella corte che divide il garage dalla cucina, è stata rinvenuta una busta in cellophane trasparente con all’interno ulteriori 1,8 kg. di marijuana, abilmente occultata sotto il fogliame di una pianta e due involucri di carta stagnola, contenenti rispettivamente 50 e 60 grammi di sostanza, posti nel cassetto di un tavolo da lavoro nel garage da cui i militari hanno fatto accesso all’abitazione. Terminato il controllo, l’uomo è stato condotto presso gli uffici di Villa Araba, dove i militari hanno portato anche tutta la sostanza stupefacente rinvenuta, che è stato accertato essere pari a 4,3 kg. complessivi, sottoposta a sequestro. Una volta conclusi tutti gli atti di rito, il Bonafede è stato tratto in arresto, su disposizione del PM di turno della locale Procura della Repubblica, e sottoposto nuovamente agli arresti domiciliari presso la sua abitazione, in attesa della convalida dell’attività svolta. All’esito dell’udienza, l’A.G. lilybetana ha disposto la traduzione in carcere, in ottemperanza di un’ordinanza di ripristino della custodia cautelare, quale aggravamento della misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a cui era sottoposto. La droga sequestrata avrebbe consentito di ottenere oltre 500 dosi di marijuana che, rivendute al dettaglio, avrebbero fruttato più di 5.000 euro.
Marsala C'è - Ed. Cartacea