Questo pomeriggio, in occasione del turno infrasettimanale valevole per il campionato di serie “D” girone “I”, lo Sport Club Marsala 1912 ha dovuto sventolare la bandiera bianca al cospetto di un Agropoli determinato che, sostenuto dal pubblico amico, è riuscito a far valere il fattore campo imponendosi per 1-0. Così, dopo aver espugnato il “Nino Lombardo Angotta” grazie ad un penalty, i delfini hanno conquistato altri tre preziosi punti con una squadra imbottita di juniores, poiché smantellata a dicembre, ed orfana di Cardinale, Capozzoli e Bongermino, dopo l’addio forzato.
Match winner è stato il giovanissimo Manfrellotti che, al 38esimo minuto, ha trasformato il rigore concesso dal barese Gabriele Cascella che ha fatto esplodere il “Raffaele Guariglia”; gli azzurri, anche se in modo confuso e poco organizzato, hanno cercato di reagire consapevoli dell’importanza della posta in palio. Purtroppo, però, lo sforzo profuso non ha portato nessun frutto e, nonostante le tre occasioni da goal costruite, al triplice fischio capitan Riccobono e compagni hanno dovuto accettare il verdetto del campo. Per dovere di informazione, mister Rosario Pergolizzi ha schierato Pizzolato tra i pali, Perricone, Sammaritano, Gambuzza e Maltese in difesa, Corsino (42’ st Brugnone), Giardina, Palazzo (25’ st Manfrè) e Cincotta (5’ st Lanza) sulla mediana con Cortese e Riccobono in avanti.
In virtù di questa sconfitta, la situazione in classifica si complica maledettamente per la squadra cara al direttore Matteo Gerardi che, nel dopo gara, ha focalizzato l’attenzione sulle difficoltà nel concretizzare quanto costruito nel corso dei 90 minuti. Non c’è tempo, però, per recriminare perché domenica prossima al Municipale arriverà il quotato Reggio Calabria con il dichiarato obiettivo di conquistare l’intera posta in palio. I lilybetani, che sono a lavoro per rimediare agli errori palesati in nelle ultime uscite, si auspicano di conquistare il primo successo interno del 2016 e, essendo domenica anche “San Valentino”, la festa degli innamorati, di ritrovare il feeling perduto con il proprio pubblico, sempre meno numeroso allo stadio.
