La seconda sezione penale della Corte d’Appello di Palermo ha assolto il marsalese Mario Rallo dall’accusa di usura per il quale era stato condannato dal Tribunale di Marsala. In prima istanza il tribunale di primo grado di Marsala aveva assolto il genero, Francesco Biondo, mentre Rallo era stato condannato ad un anno e mesi sei di reclusione, per usura, che secondo le indagini gli aveva procurato un guadagno di 300 euro. Il legale di Rallo, l’avvocato Giovanni Gaudino del Foro di Marsala, ha proposto appello. “Durante le udienze palermitane – ci ha detto il legale – ho evidenziato le inesattezze della sentenza di primo grado”. La Corte d’Appello ha accolto la tesi difensiva, pronunciando una sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste”. È stato anche dichiarato inammissibile l’appello proposto da una delle parti civili. Come conseguenza del l’assoluzione sono state annullate le conseguenze civili decretate a suo tempo dal Tribunale. “Esprimo soddisfazione per la sentenza di appello che pone fine ad una lunga e triste vicissitudine giudiziaria nella quale sono stati travolti l’imprenditore Mario Rallo ed il genero Francesco Biondo, quest’ultimo docente alle scuole superiori – ci ha detto Gaudino -. Dopo arresti, sequestri e una sovraesposizione mediatica, finalmente la Giustizia ha affermato la totale estraneità dei miei assistiti rispetto ad una squallida attività di usura”.
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