Trasformare l’energia elettrica eccedente in gas metano utilizzando l’anidride carbonica di fermentazione prodotta dai vini. Questo l’oggetto della tesi di laurea discussa nei giorni scorsi dal giovane petrosinese Francesco D’Alberti presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo. Lo studio parte da un dato: negli ultimi anni è cresciuto notevolmente, specie in Sicilia, il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili, provocando pesanti perturbazioni sulla rete elettrica. Per ragioni di sicurezza, quindi, l’operatore della rete elettrica nazionale Terna dispone la chiusura o il funzionamento solo parziale degli impianti eolici, riconoscendo un indennizzo ai gestori (spesso multinazionali) per la rinuncia alla produzione eccedente. Terna si rivale a sua volta sui cittadini, includendo nelle bollette la voce “oneri di dispacciamento”. Nella sua tesi di laurea (“Progettazione e valutazione economica di impianti d’accumulo Power – to – Sng”) Francesco D’Alberti ha dimostrato che invece di rinunciare all’energia in eccesso dei parchi eolici, la si potrebbe trasformare in gas metano mediante l’utilizzo dell’anidride carbonica di fermentazione prodotta dai vigneti, riprendendo a sua volta gli studi effettuati nell’ambito del progetto ViEnergy dall’enologo Mario Ragusa e dall’ingegnere Vincenzo D’Alberti (entrambi correlatori della tesi in sede di discussione). “Questo è l’inizio della quarta rivoluzione industriale – commenta Ragusa -. E’ la dimostrazione che possiamo produrre carburanti sintetici sfruttando fonti rinnovabili: eolico, fotovoltaico e residui della produzione dei vigneti. Ne possiamo produrre così tanto da poter sostituire l’uso del combustibile fossili nelle normali attività di coltivazione. Potremo davvero arrivare all’idea che porto avanti da sempre: il vino a emissioni zero”. Per la sua tesi, Francesco D’Alberti ha ricevuto il punteggio massimo, conseguendo la laurea con 110/110.
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