Partito strano il Pd. Tralasciando per il momento quanto sta accadendo alla Regione, con una guerra tra bande che ha ormai assunto sembianze a dir poco inquietanti, anche a Marsala la situazione non è delle più serene. A un mese dalla vittoria elettorale della coalizione di Alberto Di Girolamo, l’entusiasmo delle prime ore sembra ormai aver lasciato il passo alle solite lotte intestine che destano non poca perplessità. L’elezione di Enzo Sturiano alla presidenza del Consiglio e la polemica rinuncia di Antonio Vinci hanno infatti lasciato strascichi pesanti che hanno avuto evidenti ripercussioni sulle scelte dei capigruppo, sull’assegnazione delle deleghe e sulla composizione delle commissioni. A farne le spese, finora, sono stati i consiglieri più giovani, coloro che forse più degli altri incarnavano lo spirito di cambiamento con cui Alberto Di Girolamo si era presentato alla città. Succede quindi che il più votato nella lista del Pd, Calogero Ferreri, si ritrovi costretto a rinunciare alla carica di capogruppo consiliare dei democratici e trovi imprevisti ostacoli anche rispetto alla possibilità di andare a guidare una delle commissioni. Il suo nome, infatti, sembra non trovare spazio nelle strategie di uno dei consiglieri più esperti del Pd, Antonio Vinci, che si sta ritagliando un ruolo politico che intende far pesare in seno alla maggioranza, come dimostrato dalla sorprendente designazione di Angelo Di Girolamo alla guida della commissione “Territorio e Ambiente”. A questo punto, Ferreri ha deciso di annunciare ufficialmente la propria rinuncia alla presidenza di una delle commissioni consiliari, affidando le proprie riflessioni a una nota stampa da cui emerge chiaramente lo stato di insoddisfazione maturato in queste settimane dal giovane consigliere, che comunque ribadisce la propria fiducia nel progetto amministrativo di Alberto Di Girolamo.
“Per chi come me è alla prima esperienza – scrive Ferreri – tutto appare nuovo e per certi versi strano, anche i “giochetti” politici messi in atto per creare tensioni o frizioni nella stessa maggioranza. Sto parlando della fase costituente dello stesso Consiglio, (Commissioni, presidenze, ecc ecc.). Per il bene del mio Partito e della coalizione, pur avendo i titoli, in quanto sono stato il primo degli eletti nelle file del PD, non mi candido a nessuna presidenza di commissione, mi rimetto alle valutazioni e alla scelta di tutti i colleghi. Sono lontane da me anni luce e da chi mi ha votato e sostenuto fortemente quelle vecchie logiche politiche legate alla poltrona a tutti i costi. Mi hanno eletto per dare un contributo fattibile alla crescita di questa città. Chiedo ai miei colleghi, di maggioranza e di minoranza, soprattutto a chi ha molta più esperienza di me, di guidarci in queste prime fasi e darci il giusto esempio. Io sono pronto a confrontarmi con chi ha realmente voglia di lavorare per il bene comune, senza protagonismi, senza finte rinunce o continui passi indietro. La città ha bisogno di risposte e sicuramente non interessa a molti la spartizione di poltrone o di incarichi vari. I cittadini ci chiedono i servizi essenziali (quali: agevolare lo sviluppo e l’occupazione, la manutenzione semaforica, la sistemazione del manto stradale, la disinfestazione, combattere il randagismo, far pervenire quotidianamente l’acqua potabile nelle nostre case, la pulizia e il decoro urbano), poco importa se Ferreri è presidente o meno, l’importante è dare delle risposte immediate e concrete. Io credo fortemente nel progetto politico e amministrativo che fa riferimento al Sindaco Alberto Di Girolamo e nelle sue qualità nel poter gestire al meglio le sorti della nostra amata Marsala”.
L’impressione è che, a questo punto, toccherà ancora una volta al sindaco Alberto Di Girolamo prendere la situazione in mano, tornando ad esercitare il proprio ruolo di segretario comunale del Pd. In attesa che, anche lì, non si definiscano nuovi assetti nella gestione del partito a Marsala, tenendo conto che appare obiettivamente difficile immaginare che il primo cittadino possa mantenere ancora a lungo il doppio incarico.