Ha ottenuto il parere favorevole del consiglio comunale di Trapani, il progetto di variazione territoriale per la costituzione del comune autonomo di Misiliscemi. Il Consiglio, nella seduta di ieri, 25 maggio, con 11 voti favorevoli, 8 contrari e un astenuto ha dato l’assenso al progetto di variazione territoriale.
Soddisfazione per questo ulteriore passo in avanti è stata espressa dall’associazione “Misiliscemi” che da tempo sta lavorando al progetto di scissione per rendere autonome le frazioni di Fontanasalsa, Guarrato, Rilievo, Locogrande, Marausa, Palma, Salinagrande e Pietretagliate.
Il progetto politico-amministrativo, vuole dare alla popolazione residente delle frazioni a sud di Trapani la possibilità: di autodeterminarsi; di riqualificare il territorio in cui vive mediante interventi che razionalizzino il suo sviluppo ed il suo mantenimento, adottando piani regolatori, piani di edilizia popolare ect.. a misura delle sue esigenze e senza che vengano calate dall’alto; di programmare gli interventi per migliorare la qualità della vita della comunità, uscendo da anni di abbandono, di assenza di programmazione e di emarginazione; di operare scelte di politica economica, finanziaria e sociale a misura della sua realtà senza, invece come avviene oggi, doverle subire per volontà di rappresentanti istituzionali che sono fisicamente e culturalmente lontani.
A dichiararsi contrario all’esito del voto del consiglio comunale è stato Antonio D’Alì: “anacronistico, irresponsabile e di certo poco ponderato” ha commentato il senatore di Forza Italia.
“Avallare l’evidente certezza che i cittadini saranno caricati di maggiori costi e ulteriori complicazioni burocratiche, con la creazione di un nuovo ente, è qualcosa di assolutamente insensato. In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, nel quale bisogna pensare a tagliare gli enti pubblici e le loro partecipate per risparmiare, si dovrebbe evitare di inventarsi nuovi centri di spesa. Ritengo che il voto espresso dal consiglio comunale di Trapani sia solo frutto di demagogia spicciola e di singoli opportunismi. Non credo infatti che i cittadini, anche quelli delle contrade interessate, vogliano tassarsi per mantenere un altro sindaco, un’altra giunta, un altro consiglio e un ulteriore apparato burocratico”.
“Presto incontreremo i cittadini per riprendere il tema – ha concluso il senatore – quello sì attuale, della razionalizzazione delle istituzioni del territorio, della Grande Città o città metropolitana. Lo faremo nell’esclusivo interesse degli stessi cittadini e degli elevati costi della pubblica amministrazione che sono a loro carico».