In attesa della formalizzazione della terza (e forse di una quarta) candidatura alle primarie del Partito Democratico, sono ormai ufficiali quelle del segretario del Pd Alberto Di Girolamo e dell’ex Consigliere provinciale Anna Maria Angileri. Alle due si aggiungerà probabilmente oggi quella di Luigi Giacalone.
Chiediamo ad Alberto Di Girolamo un giudizio sulla decisione del suo partito di andare verso le lezioni primarie. “Sono molto sereno – ci dice -, ho fatto politica sempre con spirito di servizio. Ero e sono convinto della bontà delle elezioni primarie. Ora spetterà alla gente decidere. Spero che saranno in molti a partecipare al voto”. Il segretario del Pd ci dice che si trova d’accordo con questo sistema perché l’ultima volta il candidato fu “calato” da Palermo e al gruppo dirigente locale, non rimase altro che ratificare. Poi c’è la questione alleanze. In queste ultime settimane si sono avute una serie di riunioni da cui alcune forze politiche, articolo 4 in primis, erano state escluse. “La direzione comunale, su proposta del segretario regionale ha deciso che gli alleati con cui stare siano quelli che sostengono il governo regionale guidato da Crocetta. La questione – continua il cardiologo marsalese – non mi sembra così decisiva. Importanti sono le cose che proporremo alle gente e il modo come rispetteremo gli impegni”. Sul tappeto della discussione anche il giudizio sulla giunta Adamo che il Pd ha sostenuto. “Quando si prendono troppi impegni con gli elettori – afferma Di Girolamo – si finisce per poi non poterli rispettare. Penso al porto che è ancora in quello stato. Alla fatiscente segnaletica stradale, agli autobus che arrivano sempre in ritardo. Se si pensa a queste cose, il giudizio su come è stata governata la città non può essere positivo”. Altra polemica che ha avuto eco sulla stampa è il giudizio dato dal segretario del Pd sul governo regionale. “Io ho contribuito in prima persona, candidandomi nella lista de il Megafono, a fare eleggere Crocetta – ci dice -. Ora se osservo che la sanità pubblica è ridotta nello stato che tutti vediamo, che i problemi della formazione rimangono irrisolti, che le casse della regione sono vuote e che non c’è una politica di risanamento, non posso certo tacerlo. Sono convinto che la gente deciderà il candidato anche guardandone la storia e l’impegno personale. Io credo che i marsalesi vogliano discontinuità rispetto al passato, trasparenza e legalità”.
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