Grandi disagi per gli abitanti di una palazzina popolare in via Salemi. Domenica sera i vigili del fuoco del distaccamento di corso Calatafimi sono stati costretti ad intervenire in seguito a una chiamata al 115, effettuata dai residenti di due alloggi di una palazzina del lotto cinque, allarmati da una preoccupante crepa sul controsoffitto di uno stabile a due piani che già in passato aveva mostrato segni di dissesto. A peggiorare la situazione, le piogge degli ultimi giorni e, verosimilmente, anche la scossa di terremoto di domenica mattina, che hanno provocato un avvallamento nella linea di mezzeria del controsoffitto in cartongesso. Una delle residenti, Graziella Tumbarello, per poco non è stata colpita alla testa da un grosso pezzo di intonaco e, per lo spavento, è stata colta da un malore. A quel punto, si è reso necessario anche l’intervento di un’ambulanza del 118. Impegnati per oltre quattro ore per rimuovere il pericolo imminente, i vigili del fuoco hanno infine disposto lo sgombero di due alloggi della palazzina, abitati da due famiglie (e, complessivamente, da dieci persone). Sul posto sono intervenuti anche i vigili urbani, che hanno loro proposto una sistemazione provvisoria presso la casa di riposo “Giovanni XXIII”. Ma tale opzione non è stata accettata e, in mancanza di altre soluzioni, i due nuclei familiari sono stati ospitati presso il B&B Fiumara del Sossio, solo grazie al supporto dell’avvocato Tommaso Picciotto (legale di una delle due famiglie) e di un gruppo di amici intervenuti per dare conforto ai residenti dei due alloggi. Dalle loro parole, una certa amarezza rispetto all’atteggiamento delle istituzioni comunali: “Abbiamo diritto ad una casa dignitosa e sicura – hanno dichiarato -. Quattro anni fa gli sfollati dalle palazzine di via Mazara sono stati sostenuti, ed erano abusivi. Noi siamo in regola e siamo anche disposti a dormire fuori finché non avremo risposte dalle istituzioni”.
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