Minacce a Schifani: lettere e telefonate contro il presidente della Regione Siciliana
Palermo – Una lettera minatoria e telefonate con voce camuffata contenenti frasi intimidatorie hanno scosso la tranquillità istituzionale della Regione Siciliana. Il presidente Renato Schifani è finito nel mirino di ignoti che gli hanno recapitato minacce di morte, mettendo nel mirino sia lui che la sua famiglia. Il caso è stato immediatamente preso in carico dalla Procura di Palermo. Le frasi inquietanti, tra cui “Brucerai nei tuoi bruciatori” e “Il crack è sofferenza alla tua famiglia Schifani”, sono ora oggetto di indagini condotte dalla Digos e dalla Squadra Mobile.
La prima minaccia: la lettera intercettata dalla scorta
La prima delle minacce a Schifani è stata scoperta alcune settimane fa. La scorta del presidente ha intercettato una lettera recapitata presso l’abitazione privata del governatore, contenente un chiaro messaggio di morte. Il testo, scritto interamente in stampatello e con penna blu, recita: “Brucerai nei tuoi bruciatori”. Il riferimento diretto al progetto dei termovalorizzatori in Sicilia ha fatto scattare subito l’allerta.
Minacce telefoniche recenti: voce camuffata e riferimenti al crack
Oltre alla lettera, sono arrivate minacce telefoniche ancora più recenti. In una di queste, una voce camuffata ha contattato la segreteria della Presidenza della Regione minacciando esplicitamente la famiglia del governatore. La frase riportata dagli inquirenti è la seguente: “Il crack è sofferenza alla tua famiglia Schifani”. Anche queste chiamate sono ora oggetto d’indagine da parte della Procura e delle forze dell’ordine.
Indagini in corso coordinate dalla Procura di Palermo
La Procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, ha aperto un fascicolo per fare luce sull’autore o gli autori delle minacce. Il coinvolgimento della Digos e della Squadra Mobile indica un’attenzione particolare all’eventuale matrice organizzata dietro questi atti. Le indagini seguono diverse piste, dal movente politico alla possibile reazione a scelte amministrative scomode.
Il contesto: il progetto dei termovalorizzatori
Le minacce a Schifani sembrano collegate a due temi caldi dell’agenda politica regionale: l’approvazione della legge anti-crack e la realizzazione dei termovalorizzatori. Proprio pochi giorni prima dell’arrivo della lettera, la Regione aveva annunciato la pubblicazione del bando per l’affidamento dei progetti relativi agli impianti di Bellolampo (Palermo) e Catania.
Solidarietà bipartisan al presidente Schifani
Le reazioni del mondo politico non si sono fatte attendere. Dal presidente del Senato Ignazio La Russa al presidente della Camera Lorenzo Fontana, passando per numerosi assessori, sindaci e deputati, si è levata unanime la condanna per le minacce ricevute da Schifani. Tutti hanno espresso vicinanza e sostegno, ribadendo la necessità di non cedere agli atti di intimidazione.
Galvagno: “Clima d’odio pericoloso”
Il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, ha sottolineato come le minacce al presidente siano inserite in un clima d’odio crescente, simile a quanto accaduto recentemente anche a Roma con episodi verbali contro Ignazio La Russa. Galvagno ha ribadito fiducia nella magistratura e incoraggiato Schifani a proseguire il suo mandato.
Il sindaco Lagalla: “Un attacco ignobile”
Anche il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha espresso ferma condanna per le minacce, definendole “un attacco ignobile”. Ha manifestato piena fiducia nel lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine, augurandosi che i responsabili vengano individuati in tempi brevi.
Le parole di Carolina Varchi (FdI)
La deputata di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi, ha sottolineato come la lotta al crack e alla mafia, insieme alla realizzazione dei termovalorizzatori, siano pilastri dell’attuale governo regionale. Ha lodato il coraggio e la determinazione del presidente Schifani, ringraziandolo pubblicamente per l’impegno.
Forze politiche compatte contro le minacce a Schifani
Marcello Caruso, coordinatore di Forza Italia in Sicilia, ha parlato di un “atto vile e gravissimo” che non fermerà l’impegno del presidente Schifani. Dello stesso avviso l’onorevole Edy Tamajo, secondo il quale il governatore proseguirà senza esitazione nel percorso amministrativo.
Il gruppo del Partito Democratico all’Ars ha rilasciato una nota congiunta firmata da Michele Catanzaro, esprimendo “indignazione per un gesto che va condannato con fermezza”. Solidarietà piena anche dal Movimento 5 Stelle con Antonio De Luca.
Reazioni dal Parlamento e dal mondo istituzionale
Ignazio La Russa ha parlato di “intimidazioni che non fermeranno l’impegno del presidente nella lotta alla criminalità”, mentre il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha ribadito l’importanza della tutela del dibattito democratico.
Barbara Cittadini, presidente dell’Aiop Sicilia, ha denunciato “un attacco vile non solo alla persona, ma anche alle istituzioni democratiche della nostra Regione”. Solidarietà è arrivata anche da Coldiretti Sicilia, Sicindustria e Anci.
Le associazioni e i sindacati al fianco del presidente
Anche la Cisl Sicilia ha espresso la più ferma condanna, con Leonardo La Piana che ha definito le minacce “un attacco all’intera istituzione democratica”. L’Associazione dei Comuni Siciliani ha parlato di un “tentativo di destabilizzazione del territorio”, auspicando che venga presto fatta chiarezza.
Commento della redazione
In un momento storico complesso, in cui le scelte politiche impattano direttamente sul futuro ambientale e sociale della Regione, atti intimidatori come questi non possono che destare forte preoccupazione. La redazione di Marsala Live esprime solidarietà al presidente Schifani e condanna ogni forma di violenza e minaccia. Speriamo che la verità emerga presto e che venga garantita giustizia. In bocca al lupo.
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