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Strage di Monreale, arrestato un terzo giovane: avrebbe sparato e alzato le braccia in segno di vittoria

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lunedì 12 maggio 2025 - 9:40

Strage di Monreale: fermato il terzo sospettato grazie a una foto pubblicata sui social

Monreale – Si aggrava il quadro investigativo legato alla tragica strage di Monreale avvenuta lo scorso 27 aprile, in cui hanno perso la vita Massimo Pirozzo, Salvo Turdo e Andrea Miceli, tre ventenni colpiti a morte durante una violenta rissa nel cuore del centro storico. Nelle scorse ore, su disposizione della Procura di Palermo, è stato fermato un terzo giovane: si tratta di Mattias Conti, 19 anni, originario del quartiere Zen di Palermo, come gli altri due arrestati, Salvatore Calvaruso e Samuel Acquisto.

Secondo le indagini coordinate dal procuratore Maurizio de Lucia, anche Conti avrebbe fatto fuoco sulla folla. È accusato di concorso in strage, omicidio plurimo, porto e detenzione illegale di arma da fuoco, oltre che di lesioni aggravate.

L’arresto di Mattias Conti e il ruolo nella strage

L’operazione che ha portato al fermo di Conti è il frutto di un’articolata attività investigativa condotta dai Carabinieri di Monreale e dalla Polizia Giudiziaria. L’individuazione del giovane è avvenuta grazie a una foto pubblicata sui social, poche ore prima della sparatoria, dalla fidanzata di una delle vittime. Nello scatto erano riconoscibili due dei tre indagati, Calvaruso e lo stesso Conti, immortalati con gli stessi indumenti visti nei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona.

Nel post comparivano anche una serie di commenti e insulti, che hanno ulteriormente indirizzato le indagini. L’immagine è stata acquisita dai Carabinieri, che l’hanno confrontata con le registrazioni e le testimonianze oculari, confermando il coinvolgimento di Conti.

I dettagli emersi dalle testimonianze: il gesto dopo gli spari

Uno dei particolari più inquietanti forniti da un testimone riguarda il comportamento di Conti dopo la sparatoria. Il giovane, che si trovava sul sellino posteriore di una moto BMW GS guidata da Samuel Acquisto, avrebbe alzato entrambe le braccia al cielo subito dopo aver sparato, come in segno di esultanza.

“Lui è quello sul motore grosso”, ha dichiarato un testimone. “Aveva un giubbotto bianco, un casco Momo Design grigio opaco con le scritte nere, e stringeva il casco in una mano mentre esultava. Era come se avesse appena segnato un gol”.

Un comportamento agghiacciante che ha scioccato anche gli investigatori.

Dinamica della strage: tre ragazzi assassinati in pieno centro

I fatti risalgono alla notte tra il 27 e il 28 aprile, quando una lite tra due gruppi di ragazzi – palermitani dello Zen e giovani di Monreale – è degenerata in tragedia. Secondo le prime ricostruzioni, Acquisto avrebbe incitato gli amici a sparare, non per aria, ma ad altezza uomo. L’azione violenta è avvenuta in via Benedetto D’Acquisto, in pieno centro, dove decine di persone stavano partecipando a una festa.

Il bilancio è stato drammatico: tre ragazzi sono stati colpiti a morte da numerosi proiettili, mentre altri sono rimasti feriti. Le indagini hanno portato in breve tempo al fermo di Calvaruso e Acquisto, e ora al fermo del terzo indagato.

Strage di Monreale: ruolo dei social nelle indagini

A giocare un ruolo determinante nella cattura di Mattias Conti è stato un post pubblicato su Instagram, che raffigurava il giovane insieme a Calvaruso poche ore prima della sparatoria. La foto, poi cancellata, è stata salvata in tempo da alcuni ragazzi di Monreale e consegnata ai Carabinieri.

Le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona hanno confermato ogni dettaglio: abbigliamento, moto utilizzata, comportamento. Tutti elementi che hanno portato all’identificazione senza margine di dubbio. La prova social è diventata così un elemento centrale dell’accusa.

Cosa rischiano gli arrestati: accuse gravissime

I tre giovani arrestati per la strage di Monreale sono ora reclusi nel carcere Pagliarelli di Palermo, in attesa della convalida del fermo. Sono accusati di reati gravissimi che potrebbero comportare l’ergastolo. I magistrati contestano concorso in strage, poiché si ritiene che tutti e tre abbiano agito in maniera concertata.

Le indagini proseguono per identificare altri soggetti coinvolti nella rissa iniziale, che potrebbe aver scatenato la furia omicida. I Carabinieri stanno sentendo diversi testimoni, e si prevede che nuovi elementi possano emergere nelle prossime settimane.

Reazioni e sgomento a Monreale

La comunità di Monreale è ancora scossa per quanto accaduto. Familiari e amici delle vittime chiedono giustizia, mentre monta l’indignazione sui social. In molti si interrogano su come sia possibile che dei ragazzi così giovani arrivino a compiere simili azioni con tale freddezza.

Il sindaco di Monreale ha espresso vicinanza alle famiglie e ribadito la necessità di più controlli e prevenzione, soprattutto tra i giovani.


Condoglianze dalla redazione alle famiglie delle vittime, con l’auspicio che venga fatta piena luce e giustizia su questa drammatica vicenda.

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