Si svolgerà domani a Palazzo Florio a Favignana, a partire dalle ore 18, la conferenza dibattito dal tema “Emigrazione siciliana in Tunisia durante il protettorato francese”, a cui seguirà anche la proiezione del documentario “Bastava una notte. Siciliani in Tunisia” di Manuel Giliberti.
L’iniziativa è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale – Assessorato Politiche Culturali – in collaborazione con la Biblioteca “Fratelli Giangrasso”, e prenderanno parte l’assessore alla Cultura, Emanuela Serra, il sindaco, Giuseppe Pagoto e il professor Alfonso Campisi dell’Università de La Manouba (Tunisia).
Lo scopo dell’iniziativa, oltre a quello di divulgare un pezzo di storia del territorio, che va dal 1800 fino al 1956, è umanitario ed è anche un modo per ricordare e per far conoscere la storia dei nostri siciliani, partiti soprattutto dalla Sicilia occidentale verso la Tunisia in quel periodo.
Le interviste degli ultimi emigrati siciliani rimasti in Tunisia e arrivati nel periodo del protettorato francese, (residenti alcuni nella casa di riposo di Radès, altri presso la casa di riposo della chiesa della Madonna di Trapani alla Goulette) evidenziano che gli anziani ottantenni e novantenni provengono tutti da Favignana e da genitori favignanesi e trapanesi.
“La casa di riposo – dice il professor Campisi – è finanziata dal governo francese e non da quello italiano e vive con un minimo di fondi dati in beneficenza da tunisini, francesi o italiani residenti in Tunisia. Anche l’Ambasciata d’Italia collabora con un minimo supporto economico.
L’idea è stata quella di intervistare tutti gli anziani e altri siciliani di Tunisia, di scrivere un libro e di dare il ricavato della vendita dei libri alla casa di riposo di Radès, “Fondation Delarue Langlois”. Il libro vuole diffondere la storia degli emigrati del territorio: il popolo muto, che ha solo lavorato e costruito la Tunisia coloniale sotto il protettore francese”.
Soddisfatta dell’iniziativa l’assessore Serra che, evidenziando la sensibilità da sempre mostrata dal territorio e dall’Amministrazione Comunale egadina nei confronti del tema dell’emigrazione, dichiara: “Crediamo in questa pubblicazione per la quale daremo un doveroso contributo anche in termini economici, per onorare la storia dei nostri antenati che hanno lasciato la loro terra, con onestà e spirito di sacrificio, in cerca di fortuna, e anche il lavoro del professore Campisi di ricostruzione della memoria”.
Audrey Vitale