Operazione Visir, la parola a istituzioni e mondo politico: “L’impegno di tutti per liberare la nostra terra”
Gli arresti condotti dai Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Trapani alle prime luci di questa mattina – per associazione mafiosa, estorsione, detenzione illegale di armi e altri reati aggravati dalle finalità mafiose – nei territori tra Marsala e Petrosino, hanno subito destato l’attenzione delle Istituzioni e del mondo politico locale.
Il sindaco di Petrosino Gaspare Giacalone, tramite i suoi canali social ha fatto sapere: “È sconcertante quanto è emerso dalla conferenza stampa dei carabinieri sugli arresti di oggi. Davano rifugio a Matteo Messina Denaro ed eseguivano i suoi ordini. Stavano preparando degli omicidi e gestivano pure i lavori pubblici. Chiedevano soldi alle imprese e sapevano essere feroci. Si scopre che erano riusciti ad estorcere un’impresa che eseguiva lavori pubblici per una Piazza a Marsala. Quante occasioni e quante opportunità hanno tolto a questa terra. Ai giovani e alla gente onesta, alle imprese e alle istituzioni. Mi rendo sempre più conto che abbiamo intrapreso la strada giusta. È gravissimo affermare che la mafia non esiste e che devono pensarci solo le forze dell’ordine e la magistratura. Noi politici e amministratori locali dobbiamo fare la nostra parte, dare messaggi chiari e tenere gli occhi aperti. L’unico modo per creare seriamente sviluppo e lavoro è dire NO ALLA MAFIA”.
“Esprimo il più sentito ringraziamento, oltre che i migliori compiacimenti, alla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e ai Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Trapani per la brillante operazione di Polizia giudiziaria – ha dichiarato il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo – che ha consentito di assicurare alla giustizia 14 persone, gravitanti nei territori di Marsala e Petrosino, responsabili di gravi reati connessi con il fenomeno mafioso. Il plauso va in particolare ai pubblici ministeri Di Leo e Padova della DDA, al generale Giuseppe Governale comandante dei Ros e al Colonnello Stefano Fernando Russo, comandante provinciale dei carabinieri. Grazie a questa importante operazione è stato possibile ricostruire e sgominare la struttura mafiosa della famiglia di Marsala e Petrosino che fa capire, anzi confermare, che Cosa Nostra è ancora presente nelle nostre zone. Occorre l’impegno di tutti, e non solo quello della magistratura e delle Forze dell’ordine, per sconfiggere questa grande piaga della società civile. Noi continueremo ad agire per affermare la piena legalità nei nostri territori, dove la stragrande maggioranza della popolazione vive in maniera laboriosa e onesta”.
Appresa la notizia, anche il Presidente del Consiglio comunale di Marsala, Enzo Sturiano si è congratulato, a nome personale e dell’assise civica che rappresenta, con le Forze dell’Ordine, con la Procura Distrettuale Antimafia di Palermo e con quanti hanno preso parte all’operazione di Polizia Giudiziaria, che ha consentito di compiere un ulteriore passo in avanti nella lotta alla criminalità organizzata esistente a Marsala e nei comuni limitrofi: “E’ questa una risposta concreta a quanti chiedono legalità, giustizia, sicurezza e maggiore tutela del territorio e di quanti vi abitano, la stragrande maggioranza sicuramente cittadini onesti e laboriosi. Il plauso va, in particolare, ai pubblici ministeri Di Leo e Padova della DDA, al generale Giuseppe Governale comandante dei Ros e al Colonnello Stefano Fernando Russo, comandante provinciale dei Carabinieri”.
“I particolari dell’operazione eseguita oggi a Marsala confermano la capacità di Matteo Messina Denaro di interagire con l’organizzazione nonostante la latitanza e gli sforzi investigativi fatti. Ecco perché bisogna fare di più, dando più risorse e mezzi ai magistrati e alle forze dell’ordine per isolarlo e catturarlo”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia.
Il segretario generale della Cgil di Trapani Filippo Cutrona: “Il settore degli appalti pubblici e privati continua a essere il centro degli interessi criminali della mafia e la principale fonte di business di Cosa nostra e dell’economia degli affiliati. Per scardinare un sistema che tiene in ostaggio una provincia, ostacolandone lo sviluppo economico e frenandone l’occupazione, è indispensabile vigilare attentamente anche sulle pubbliche amministrazioni facendo emergere eventuali connivenze e convergenze con il sistema mafioso. La fitta rete che tutela gli affari del latitante Matteo Messina Denaro dimostra, ancora una volta, la ramificazione della mafia nel territorio trapanese e i conseguenti interessi nell’ imporre e dettare le regole all’interno dei settori economici e produttivi a scapito della crescita e dello sviluppo. L’auspicio a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e dell’intera provincia – conclude Cutrona – è che, dopo gli arresti dei fiancheggiatori che si susseguono da anni, il cerchio si chiuda con la cattura del latitante castelvetranese”.