Manca ancora la data ufficiale, ma tra i partiti e i movimenti del territorio fervono i preparativi in vista delle prossime amministrative, che in provincia di Trapani interesseranno, in particolare, il capoluogo, Erice, Castelvetrano e Petrosino. Dopo la vittoria dello scorso anno di Domenico Surdi ad Alcamo, con l’elezione del primo sindaco pentastellato sul territorio, c’è attesa per le prossime mosse del Movimento 5 Stelle nelle comunità che si recheranno a maggio alle urne.
Senatore Santangelo, come si sta preparando il M5S alle amministrative della prossima primavera?
Il gruppo di Trapani ed Erice è in fase avanzata nel processo che porterà alla presentazione delle liste. Negli altri Comuni il percorso è più particolare, con gruppi che sono meno presenti sul territorio. Nel giro di un mese valuteremo se presentare liste o meno in queste realtà.
Quando annuncerete i candidati a sindaco?
Prima occorre la certificazione da parte del blog per utilizzare il simbolo. Non abbiamo fretta, comunque. In questa fase ci stiamo concentrando sul progetto. Di sicuro i nostri candidati non avranno alle spalle condanne penali, né saranno massoni.
Ci sono alcuni punti programmatici in particolare su cui state lavorando?
Anzitutto intendiamo ridare in mano i territori ai cittadini. Del resto, è la logica che abbiamo sempre seguito con i gazebo e le iniziative che abbiamo portato avanti in questi anni. Siamo d’accordo con Beppe Grillo sull’idea che ogni cittadino debba diventare sindaco dei suoi 10 metri quadrati, del suo recinto. Puntiamo poi sulla protezione del territorio come fonte di sviluppo che non dovrebbe avere limite. Non più tardi di una settimana fa, a tal proposito, siamo intervenuti sulla vicenda dello sversamento di liquami sul lungomare trapanese. Per quanto riguarda Trapani ed Erice intendiamo portare avanti un discorso unico. I due candidati a sindaco faranno la campagna elettorale assieme e porteranno avanti un programma condiviso. Non è più pensabile che Erice sia considerata dalla politica alla stregua di una parente povera o come merce di scambio. Nè che si ripetano situazioni come quella della pista ciclabile sul lungomare che si tronca non appena arriva al territorio di Trapani. E’ evidente che in fase progettuale queste amministrazioni non si sono parlate e questo fa capire come si è amministrato in questi anni.
Parliamo comunque di due Comuni che vengono da amministrazioni molto diverse tra loro: da un lato Damiano, dall’altro Tranchida…
Non credo che ci siano grandi differenze, sono due città abbandonata a loro stesse. Tranchida ha mostrato una leggera lungimiranza in più su alcuni aspetti, come l’intitolazione di alcuni luoghi alle vittime di mafia. Ma nei fatti le problematiche sono le stesse, come dimostra la vicenda della pista ciclabile di Erice, su cui abbiamo presentato due esposti in Procura. Il nostro progetto, comunque, intende portare i cittadini a restare sul territorio e a fare politica, quando per troppo anni si è fatto loro credere che fare politica fosse una brutta cosa. Anche per questo stiamo andando nei quartieri popolari, che soffrono maggiormente la mancanza di servizi.
Lo scorso anno, per la prima volta è stato eletto in provincia di Trapani un sindaco del M5S (Domenico Surdi ad Alcamo). Cambia qualcosa per voi, in vista della prossima campagna elettorale?
Sì, ora abbiamo un punto di riferimento anche nella pubblica amministrazione. In questa campagna elettorale il sindaco Surdi e la sua giunta saranno al fianco dei nostri candidati. Lavoreremo di squadra e il loro contributo sarà fondamentale, anche per evitare errori.