10.35 Nelle prime ore di questa mattina, finanzieri del Comando Provinciale di Trapani hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare applicativa degli arresti domiciliari emessa dal Gip presso il Tribunale di Trapani, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti del legale rappresentante dell’Associazione Nazionale Famiglie Emigrate (A.N.F.E), Paolo Genco, e del suo sodale Baldassare Di Giovanni, entrambi di Palermo, responsabili dell’indebita percezione dal 2010 al 2013 di contributi pubblici a carico della Regione Siciliana e dell’Unione Europea per oltre 53 milioni di euro.
Il provvedimento, che ha disposto anche il sequestro di ben 41 beni immobili per un valore di circa 2 milioni di euro, rappresenta l’epilogo di una lunga e delicata attività d’indagine svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trapani nel settore dei finanziamenti pubblici destinati alla “formazione professionale”. In sintesi, dalle investigazioni svolte dai finanzieri mediante numerosi e variegati mezzi di ricerca della prova è emerso che il responsabile dell’ente di formazione siciliano, in accordo con DI GIOVANNI Baldassare, titolare della “General Informatic Center” e della “ Coreplast”, apparenti fornitori dell’A.N.F.E., aveva rendicontato all’ente erogatore (mediante la produzione di false fatture di acquisto) costi per beni e servizi mai effettivamente forniti. La notevole massa di danaro utilizzata per giustificare il pagamento delle fittizie fatture di acquisto, ritornava poi nella disponibilità di Genco che reinvestiva tali proventi nell’acquisto di numerosi immobili (molti dei quali oggi sottoposti a sequestro), formalmente intestati in parte ad una società immobiliare, denominata “La Fortezza” (amministrata da Di Giovanni), e in parte ad una dipendente dell’A.N.F.E., anch’essa coinvolta nella frode. Alcuni dei suddetti immobili venivano, inoltre, locati per finalità formative allo stesso A.N.F.E. con duplice illecito guadagno per i due sodali.
Inoltre, al fine di consentire alla “General Informatic Center” di aggiudicarsi tutti i contratti di fornitura di beni e servizi, facendo apparire che la selezione era avvenuta sulla base del criterio dell’offerta più conveniente, l’A.N.F.E. aveva simulato indagini di mercato dirette alla selezione dei fornitori di materiale informatico (quando sin dall’inizio l’intendimento esclusivo era quello di avvalersi della sola società del Di Giovanni) e quindi formato falsi preventivi di spesa, del tutto antieconomici, riconducibili ad altre società risultate però ignare o addirittura inesistenti. Al termine delle indagini, sono state complessivamente denunciate 6 persone per concorso in truffa aggravata finalizzata all’indebita percezione di erogazioni pubbliche.
Sull’operazione è intervenuto anche il presidente della Regione Rosario Crocetta che si è complimentato con la Procura e la Guardia di Finanza aggiungendo che aveva individuato e combattuto insieme all’assessore Nelli Scilabra, “il marciume che sta dentro la formazione professionale” subendo l’attacco di molti. “Quando nei mesi scorsi – prosegue Crocetta – con l’assessore alla Formazione, Bruno Marziano, abbiamo posto il problema dell’obbligo degli enti ad assumere il personale esistente, ci sono stati e anche adesso ci sono, i ricorsi degli enti che hanno bloccato l’avvio dei corsi e l’impiego dei lavoratori, i contrasti della vecchia politica e anche, purtroppo, di quella che pretenderebbe di essere nuova che invece di difendere lavoratori ha difeso gli enti. Ora un nuovo scandalo che rischia di essere pagato ancora dai lavoratori che – continua il presidente – invito a una maggiore consapevolezza e coesione con un governo che vuole garantire i loro posti di lavoro, ma non vuole lo scempio di denaro pubblico che verrebbe sottratto ai cittadini. Quando diciamo che i lavoratori della formazione inseriti nell’albo devono essere assunti prioritariamente, ci sono delle ragioni. Alcuni enti vogliono continuare la politica clientelare che piace molto alla vecchia politica, ma, sapendo che poi bisogna assicurare l’impiego ai lavoratori inseriti nell’albo, è necessario incrementare le risorse. In pratica l’obiettivo è di assumere nuovi dipendenti con i corsi finanziati e chiedere ulteriori risorse per assumere i lavoratori iscritti all’albo. Non permetteremo questa politica. Il settore è stato per anni una prateria indisturbata di interessi illegali, e lo dimostrano le inchieste, numerose, che hanno già coinvolto altri enti come il Ciapi, lo Ial e tanti altri. Spesso dietro alcuni enti c’erano politici, parenti, loro congiunti o amici politici. Quel tipo di formazione ha compromesso il futuro dei giovani siciliani, tant’è vero che appena siamo intervenuti e abbiamo indirizzato alcune di quelle risorse su Garanzia e Piano giovani, decine di migliaia di giovani sono stati assunti. Chi ha distrutto la formazione in Sicilia è la vecchia politica, che non ha garantito un livello adeguato di istruzione ai ragazzi e alle ragazze di Sicilia, che gli permettesse poi di trovare un lavoro. Adesso la formazione deve ripartire, assicurando un futuro ai lavoratori del settore, ma anche ai giovani che devono qualificarsi nel lavoro. Ho già convocato incontro con l’assessore e il direttore della formazione per decidere il da farsi tenendo presente che – conclude Crocetta – vogliamo salvaguardare i lavoratori e non gli interessi degli enti”.
—————–
07.00 Sono in corso di esecuzione, da parte dei finanzieri del Comando Provinciale di Trapani, alcuni provvedimenti di arresto e sequestro relativi ad una vasta frode per il conseguimento di finanziamenti pubblici nel settore della “formazione professionale”.
Si tratta di un’operazione di polizia giudiziaria condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Trapani.
I dettagli dell’operazione “Dirty Training” verranno forniti ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa che si terrà a partire dalle 10, presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trapani, alla presenza del Procuratore della Repubblica di Trapani Ambrogio Cartosio, del Comandante Provinciale Pasquale Pilerci e del Comandante del Nucleo di Polizia Tributaria, Michele Ciarla.