Un episodio a dir poco inquietante si è verificato la notte scorsa a Bonagia. Ignoti hanno dato alle fiamme la macchina dello scrittore trapanese Salvatore Mugno, parcheggiata nei pressi della sua abitazione. A lanciare l’allarme, intorno alle 2, è stato un vicino di casa che dopo aver sentito un rumore simile a un’esplosione è uscito immediatamente fuori dove ha visto che la Fiat Punto grigia di Mugno aveva già preso fuoco, mentre degli autori del gesto non era rimasta alcuna traccia. A quel punto, lo scrittore e il vicino si sono improvvisati pompieri per cercare di spegnere il rogo quanto più velocemente possibile, tenendo conto che la vettura a gpl aveva il serbatoio pieno e le conseguenze di un’esplosione sarebbero state devastanti. Successivamente sono arrivati i vigili del fuoco e i carabinieri, che stanno indagando sul caso, convenendo sull’evidente matrice dolosa dell’episodio.
“Una notte da incubo“, racconta Salvatore Mugno, comprensibilmente scosso da quanto accaduto. Inevitabile ipotizzare che tra le potenziali piste al vaglio degli inquirenti possa esserci anche quella legata all’attività che Mugno porta da anni avanti sul territorio, firmando numerosi libri anche sul fronte dell’antimafia, tra cui quelli dedicati a Matteo Messina Denaro (“Lettere a Svetonio”, e “Matteo Messina Denaro. Un padrino del nostro tempo”), a Giovanni Falcone (“Quando Falcone incontrò la mafia”) e a Giangiacomo Ciaccio Montalto (“Una toga amara”).
Rilevante inoltre il contributo dato da Salvatore Mugno alla comunità trapanese nel custodire la memoria di Mauro Rostagno, a cui ha dedicato tre libri (“Ho mangiato le fragole”, “Mauro è vivo” e “Mauro Rostagno Story”), che sono stati acquisiti agli atti del processo di primo grado che ha condannato Vincenzo Virga e Vito Mazzara, accusati di essere il mandante e l’esecutore materiale dell’omicidio del sociologo piemontese. Nella sentenza, tra l’altro, il presidente Angelo Pellino si sofferma sul valore degli studi e degli approfondimenti curati sul caso da Mugno (che è anche un insegnante), definendolo “valoroso professore”.
“Non so le mia attività c’entra qualcosa con quello che è successo alla mia macchina – commenta Salvatore Mugno – preferisco pensare che siano stati due ragazzacci“.
L’associazione Articolo 21 – circolo di Trapani “Santo Della Volpe” – esprime solidarietà al collega giornalista e scrittore professore Salvatore Mugno. “Abbiamo appena appreso – scrive il portavoce del circolo Rino Giacalone – che il collega Mugno ha avuto danneggiata da ignoti la propria auto, oggetto di attentato incendiario. Un atto spregevole e grave, che condanniamo fermamente. Mentre esprimiamo solidarietà al collega, siamo sicuri che gli investigatori dei Carabinieri, che abbiamo saputo essersi subito messi al lavoro, sapranno chiarire le circostanze criminali e criminose. Auspichiamo che il responsabile o i responsabili vengano presto individuati. Se si tratta di una intimidazione riferita all’attività giornalistica e letteraria del professore Mugno ci riteniamo tutti noi giornalisti al pari del collega Mugno oggetto della intimidazione, agli autori diciamo che nessuno di Noi è disponibile a retrocedere nella propria attività e questo lo diciamo convinti anche di interpretare la volontà del collega Salvatore Mugno”.
P.S. A margine del racconto di cronaca, comunque vadano le indagini, esprimiamo la nostra totale e incondizionata solidarietà a Salvatore Mugno, nella convinzione che il valore del suo lavoro sia stato tra i frutti più preziosi prodotti in questo territorio negli ultimi 30 anni. Ci auguriamo pertanto che l’incendio della sua auto sia solo una deprecabile bravata e che nessuno abbia immaginato di condizionare la libertà di stampa e di pensiero di un uomo e un intellettuale libero e coraggioso.