Si è tenuta la prima udienza del processo che vede imputato Vito Cimiotta, Consigliere comunale di Marsala, ex Pd, partito dal quale si è autosospeso, difeso dagli avvocati Stefano Pellegrino ed Arianna Rallo. I difensori in una della scorse udienze “preliminari”, avevano sollevato una questione di legittimità con la richiesta di invio alla Corte degli atti. Richiesta che è stata respinta dal giudice monocratico, Lorenzo Chiaramonte. Il processo a carico di Vito Cimiotta, che di professione fa l’avvocato, arriva la dopo la decisione presa dalla procura di Marsala che ritenne di avere in mano prove sufficienti e non interpellò il Gup rinviando direttamente a giudizio il professionista lilybetano. Dall’inchiesta era emerso che Cimiotta prima elezioni amministrative avrebbe promesso un posto di lavoro nel bar dell’ospedale “Paolo Borsellino” a due suoi conoscenti disoccupati chiedendo loro in cambio voti di preferenza. Nell’udienza odierna non ha deposto in tribunale il maresciallo della Guardia di Finanza Antonio Lubrano, il quale aveva a suo tempo svolto le indagini. Dello stesso è stata acquisita soltanto la relazione sulla notizia di reato, considerata dalla difesa non pregiudizievole per il consigliere Cimiotta. In conseguenza dell’acquisizione, il maresciallo non verrà più sentito in dibattimento. Il processo, in cui è pubblico ministero Silvia Facciotti, è stato rinviato all’udienza del 20/9/16, udienza nella quale verranno escussi Rosario Novena e Francesco Bruscino, soggetti che avrebbero dovuto “beneficiare” del posto di lavoro. Cimiotta ha da sempre definito i due come suoi amici d’infanzia. Da quanto emerso inoltre, gli elementi a carico del Cimiotta consisterebbero esclusivamente in dichiarazioni testimoniali, non esistendo intercettazioni nè ambiatali, nè telefoniche. Di questo e dello sviluppo processuale se ne saprà di più il 20 settembre data in cui si terrà la prossima udienza.
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